Compatto e con una bella “voce”, ecco la nuova frontiera di Orla: The Right Sound!
Il brand italiano ha recentemente allestito questo nuovo catalogo di pianoforti portatili, QUI trovate la news che ho redatto alla presentazione. Dal distributore 2L (che ringrazio) ho ricevuto in questi giorni un Orla PF300 per un test: come sempre, pronti a partire?
Orla PF300: Caratteristiche generali
Lo chassis dello strumento di colore nero è in materiale plastico. Sul bordo della tastiera sono inserite due serigrafie indicanti i parametri assegnati ai tasti per la gestione dell’arranger. Sui lati del pannello superiore due spesse griglie proteggono gli speaker della diffusione sonora: il sistema è composto da un’amplificazione che eroga 10 watt per canale a due woofer ellittici con bass reflex, più una coppia di tweeter.
Il PF300 monta una meccanica denominata Hammer Graded Angled a 88 tasti, con quattro livelli di gradazione della pesatura dei martelletti. La generazione sonora propone 128 timbriche compatibili con lo standard General MIDI, più 10 drumkit e un banco FX.
Riguardo al timbro di Grand Piano, Orla dichiara di aver inserito un multisample basato su sei banchi Layer. La polifonia è di 128 note. Il parco effetti è composto da un blocco DSP dedicato al riverbero (3 algoritmi selezionabili) e un blocco Chorus.
La dotazione inserita nell’imballo comprende i manuali, il leggio in plastica nera, l’alimentatore di rete e un pedale sustain tipo pianoforte. Riguardo agli accessori opzionali, Orla per la serie PF ha realizzato uno stand in legno e la pedaliera. L’Orla PF300 pesa 13,8 chilogrammi.
Uno sguardo al pannello comandi
Partendo da sinistra, dopo il pulsante di accensione e il generoso potenziometro per regolare il volume generale, l’Orla PF300 propone una sezione di equalizzazione con due fader per altrettante bande (Bass e Treble). A seguire, due file da sei switch retroilluminati che consentono di selezionare rispettivamente:
Fila in alto
- L’arranger onboard (Rhythm)
- Intonazione (Tune)
- Risposta al tocco (Touch)
- Modalità Twin
- Effetti Reverb e Chorus
Fila in basso
- Selezione parti di tastiera Left o Layer
- Metronomo
- Tracce 1 e 2, più Play/Stop del Recorder/Player interno
Al centro del pannello è inserito un piccolo display LCD monocromatico, affiancato da una coppia di switch freccia su/giù e un Encoder per la navigazione. Sulla destra del pannello troviamo due file da sei switch ciascuna per selezionare le timbriche, più i pulsanti Setup, Demo e quello per l’attivazione/disattivazione del Bluetooth.
Parco connessioni
Nel pannello posteriore troviamo l’interfaccia USB, un Aux In audio su presa Minijack stereo da 3,5mm, le prese per i pedali Soft/Expression e Sustain/Sostenuto, un Line Out audio su presa Jack TRS, una presa cuffie e quella per l’alimentatore di rete. Alle due prese pedali dell’Orla PF300 si può collegare la pedaliera opzionale a tre pedali.
Modalità di tastiera
Nel PF300 è possibile combinare fino a tre timbriche sulla tastiera, sovrapponendone due in Layer (Right ½) e una terza in Split (Left). Dei due timbri in layer è possibile definire il volume di ciascuno in proporzione (da 1 - 4 fino a 4 - 1). Per la didattica è prevista la modalità Twin, che consente di dividere la tastiera in due parti per esecuzioni a quattro mani.
Altre funzioni
Il PF300 è dotato di regolazioni per la risposta al tocco - tre tipi di curve più una Fixed a 100 - Transpose (range -5/+6 semitoni), intonazione fine e l’attivazione del metronomo, con sei risoluzioni metriche selezionabili. Nello switch Setup sono concentrate le opzioni MIDI, in cui troviamo l’attivazione/disattivazione della trasmissione di eventi sul MIDI Out dell’interfaccia USB, il modo Local, l’attivazione/disattivazione dell’invio di eventi di Program Change o Control Change, infine l’attivazione del pedale di espressione quando collegato alla presa dedicata.
L’interfaccia USB e il Bluetooth nell’Orla PF300 supportano dati MIDI e audio. Il reset dello strumento è praticabile tenendo premuti entrambi i pulsanti Tempo/Data all’accensione. L’autospegnimento è programmato per 30 minuti di inattività ed è disattivabile. L’Orla PF300 dispone di 20 Demo Song per un primo assaggio delle potenzialità sonore. Il Recorder/Player consente di registrare una song da due tracce nella memoria interna dello strumento.
New entry: Orla PF400
Durante la stesura di questo test ricevo da Orla la comunicazione del rilascio di questo terzo nuovo modello, che si pone quale flagship della gamma PF. Il modello 400 differisce dal 300 non solo per il numero di timbriche (oltre 361 preset) e style a corredo, ma per un pannello impreziosito da un display più generoso e dalla presenza di controlli dedicati per l’arranger.
Orla con questo modello opera una differenziazione secondo l’impiego: il PF300 per chi vuole studiare con piccoli tasselli per svagarsi anche nel tempo libero, mentre il PF400 è l’alternativa per il pianista che non vuole compromessi anche nell’allestire un piccolo intrattenimento. La differenza di prezzo tra i due modelli è intorno ai 50 euro: bella mossa!
Il test
I tecnici di Orla mi hanno raccontato di aver navigato controcorrente nella realizzazione del PF300. Oltre a lavorare sul timbro di pianoforte si sono concentrati parallelamente sulla qualità della diffusione sonora, e il risultato per chi scrive è buono. La resa restituita è piuttosto generosa, in grado di sonorizzare anche un ambiente ben più ampio delle mura domestiche.
Gli speaker non cedono a volume sostenuto. mentre i due tagli dell’equalizzazione sono ben studiati, perché con un semplice gesto il carattere del timbro di pianoforte può acquistare corpo in gamma bassa, oppure tramutarsi da morbido e velato ad arioso e squillante rispettivamente diminuendo o incrementando il Treble.
Buona l’interazione studiata con la meccanica cinese graduata nel peso, di cui ho apprezzato la consistenza al tocco del tasto e la finitura rugosa applicata su quelli neri, volta a incrementare il “grip”. Parafrasando uno storico slogan, per qualità di tastiere: “La Cina è sempre più vicina”...
Rimarchevole il punto di split sulla tastiera impostabile a piacere, e sempre in questa modalità la possibilità di definire il timbro per la parte sinistra tra una selezione di preset che va ben oltre le canoniche timbriche di basso prefissate in alcuni strumenti concorrenti.
La navigazione dei preset è piuttosto semplice: da pannello è possibile selezionarne fino a due per ciascuna categoria orchestrale - tramite lo switch Variation - mentre premendo il pulsante Library e muovendo l’encoder potete selezionare tutti i 128 preset disponibili.
Tra le altre timbriche, mi sono piaciuti in particolare gli archi, i cori, le chitarre e i bassi acustici/elettrici. Per i pianoforti elettrici troviamo un preset che rimanda a un Rhodes di buona fattura, mentre la variante rimanda a un’emulazione in sintesi FM. Per gli amanti dell’organo il PF300 offre una buona serie di variazioni, sia di derivazione Hammond, sia di un organo a canne. Peccato per il singolo algoritmo disponibile nel Chorus, peraltro prefissato come intensità.
L’interfaccia USB Audio/MIDI e il supporto Bluetooth consentono di impiegare l’Orla PF300 non solo come controller MIDI, ma di sfruttare il generatore sonoro interno multitimbrico a 16 parti in ricezione, per riprodurre (e ascoltare) MIDIFile e song provenienti da un personal computer o smartphone/tablet.
La sezione arranger su questo strumento va considerata un piccolo bonus, visto che strumenti concorrenti in fascia offrono solo una manciata di pattern ritmici in alternativa al metronomo. Viceversa, la struttura dell’arranger sul PF300 è pressoché identica a quanto previsto sul nuovo PF400: ogni style è composto da due variazioni con altrettanti Fill, e sezioni per Intro ed Ending, con Sync e possibilità di escludere sia il riconoscimento degli accordi (quattro i tipi selezionabili), oppure di mantenere in automatico solo il basso e la ritmica.
Il compromesso è insito nella gestione dei controlli dell’arranger: se siete pianisti navigati con questa sezione vi suggerisco di investire 50 euro in più e puntare sul più mirato PF400. Tra i 50 style disponibili ho apprezzato la serie Easy Piano, l’ideale per un piccolo arrangiamento "unplugged" a supporto dell’esecuzione. Mi sarebbe piaciuta una presa cuffie sul pannello frontale, viceversa, è posta accanto alle altre connessioni sul pannello posteriore.
Conclusioni
Uno strumento “plug and play” - come consuetudine per Orla - che si rivolge all’appassionato che muove i primi passi nel mondo del pianoforte. L’interattività MIDI/audio USB e wireless sono un buon supporto per interfacciarsi con software o app dedicate alla didattica musicale, oppure divertirsi con song dei due formati nel tempo libero..
Con i nuovi modelli PF il brand italiano ha allestito una gamma di pianoforti portatili “low cost” per tutti gli impieghi, ora andate provarli in uno dei tanti rivenditori autorizzati Orla sparsi nel nostro territorio. Come sempre, buona musica!
INFO
2L DISTRIBUZIONI
Orla PF300 - € 499,00
Orla PF400 - € 549,00
Ci piace
Action della meccanica
Resa della diffusione sonora
Supporto MIDI/audio USB e Bluetooth
Non ci piace
Un solo algoritmo Chorus
Presa cuffie posteriore