Il nome Ortofon deriva dalla composizione delle parole orto, che significa corretto e fon, che significa suono. Già questo la dice lunga sull’azienda danese che si occupa di micromeccanica e che produce e sviluppa apparecchi acustici e una vasta gamma di testine fonografiche per dischi in vinile.
Da qualche anno il vinile è tornato di gran moda. Dalle ristampe degli album più famosi, alle nuove uscite rilasciate anche in questo formato, il buon vecchio e caro “disco” sembra proprio essere risorto dalle ceneri per riacquistare nuova vita. Un dato significativo viene ad esempio della British Phonographic Industry (BPI), secondo la quale nel 2021 sono stati venduti in UK oltre cinque milioni di dischi in vinile, con un aumento dell’8% rispetto al 2020. I sistemi DVS con vinili Timecode, che sembravano poter essere solo un ponte obbligatorio tra vecchio e nuovo, hanno assunto un ruolo predominante nella scena internazionale del djing e non solo per quanto riguarda la musica hip-hop o il turntabilism. Mixare con i vinili è ormai un tratto distintivo di molti DJ, quasi a dire al resto del mondo: “io so farlo, e tu?”.
Effettivamente mixare con i vinili richiede esercizio, impegno, orecchio e ottima conoscenza dei brani musicali che andiamo a mixare. Con l’ausilio del digitale (Cue Point, Loop e Sample) ovviamente le possibilità creative si sono poi ampliate a dismisura rispetto al puro mix tra vinili, ma è tornato indubbiamente di moda semplicemente mixare i vinili 33”, senza ricorrere troppo agli artifici digitali dei sistemi DVS. La rinascita del vinile è l’elemento trainante per riaccendere i riflettori anche su altri componenti ad esso legati e il più importante di tutti è sicuramente la testina fono. L’elemento che in primis fa la differenza quando parliamo di leggere un vinile è infatti proprio la testina.
La testina, questa sconosciuta
Per i non addetti ai lavori o per i neofiti, la testina può sembrare un elemento di poca importanza. Piatto, mixer, amplificatore e casse sono i punti chiave di un bel suono, ma è ancora più essenziale che il suono sia generato correttamente. E quando parliamo di vinile, la trasduzione in segnali elettrici dei solchi fisici presenti sul disco, è affidata proprio alla testina.
Questa è composta da un puntina che può avere varie forme geometriche e generalmente è costruita in diamante. La puntina poggia su di un piccolo braccio meccanico chiamato cantilever, il quale si muove lungo l’asse perpendicolare al solco mano a mano che la puntina si muove su di esso. Il movimento del cantilever genera la trasduzione del movimento nello spazio in una variazione di campo magnetico mediante uno dei due sistemi MC (Moving Coil) o MM (Moving Magnet). Nel sistema MM un magnete è posto alla base del cantilever e posizionato tra due bobine costruite in materiale conduttore di elettricità e aventi poche spire.
Il magnete muovendosi nello spazio genera una corrente elettrica nelle bobine. Viceversa nel sistema MC una bobina con molte spire è posta alla base del cantilever e posizionata tra due magneti fissi. In questo caso è la bobina a muoversi all’interno del campo magnetico generato dai due magneti e, anche in questo caso, il campo magnetico variabile intorno al conduttore della bobina genera all’interno della stessa una corrente elettrica. Questa proprietà della generazione di correnti elettriche all’interno delle bobine sottoposte a campo magnetico variabile fu osservata nel primi anni dell’800 da H.C. Oersted.
La dinamo posizionata sulle ruote della vostra bicicletta per accendere le luci ad esempio, funziona esattamente mediante lo stesso principio. Le puntine possono essere di vario tipo: sferica, ellittica, a linea sottile, a linea di contatto e da taglio (quest’ultima non utilizzata per la riproduzione). La forma della punta di diamante ne determina la tipologia. Una spiegazione più dettagliata sulle testine e le varie informazioni ad essa legate potete trovarle nella guida Ortofon sulle testine, presente all’indirizzo https://www.soundwave.it/documenti/Ortofon_Cartridges_for_Dummies_19_web_IT.pdf e tradotta direttamente dal distributore italiano.
Le testine concorde mk2
Adesso che conosciamo un po’ meglio le testine sarà più chiaro il perché ne esistono di differenti tipologie e l’importanza di scegliere la testina giusta in base all’utilizzo che vogliamo farne. La serie Concorde MK2 di Ortofon mette a disposizione cinque differenti testine: Club, Scratch, Digital, Mix e DJ. Già il nome ne identifica l’utilizzo che il produttore ha pensato nello specifico per quel modello e le differenze, anche se lievi, ci sono e si fanno sentire. L’abbinamento tra testina e braccetto del giradischi è decisamente importante. Un abbinamento sbagliato potrebbe infatti portare alla generazione di frequenze di risonanza nella gamma udibile. Il valore che determina un corretto abbinamento della testina in base al peso del braccetto è la conformità (Compliance Dynamic Lateral). Un secondo parametro invece più legato al gusto personale e all’utilizzo della testina stessa è la forza di trazione (Tracking Force). Ogni modello ha un range di tracking force ammesso e un valore consigliato.
In prova
Abbiamo provato tre modelli delle testine Concorde MK2: DJ, Scratch e Digital. Tutti e tre sono di tipo sferico con raggio di 18 µm, con Traking Force range 3-5g e raccomandato 4g. Il peso delle testine è di 18,5g e tutte le testine Concorde MK2 hanno Conformità 14 µm/mN. Le differenze tecniche si riscontrano nella tensione di uscita (Output Voltage at 1kHz), il range di frequenze (Frequency Range at -3dB) e il Tracking Ability a 315Hz. Il modello DJ ha una tensione di uscita di 6mV, più bassa rispetto agli altri modelli Scratch e Digital e questo si riflette su di un livello audio d uscita più basso rispetto alle altre, ma il range di frequenze ammesse da 20Hz a 20kHz, la rende indubbiamente più idonea ad essere utilizzata con tracce audio in vinile restituendo una definizione del suono migliore. Non è stata studiata appositamente per lo Scratch, ma il Trackin Ability di 100µm la rende comunque una testina versatile e adatta anche a questo utilizzo.
La testina Scratch, come ci suggerisce il nome stesso, è invece molto adatta ad essere “maltrattata” a colpi di scratch. Il Tracking Ability di 120 µm è i valore più alto di tutta la gamma Concorde MK2. Idonea per essere utilizzata sia sui vinili audio, che sui timecode, ha un valore di tensione di uscita molto alto: 10 mV. La puntina è di tipo sferico e l’unico leggero compromesso è quello di avere un range di frequenze ammesso limitato a 18kHz sulle alte. Durante l’utilizzo non si avverte questo tipo di limitazione, anche perché generalmente il tipo di brani riprodotti, siano essi Hip-Hop, House o Sample, sono ricchi di basse frequenze e queste sono messe ben in risalto dalla testina Scratch.
Una tracking force così elevata porta però ad una usura maggiore dei vinili. Se utilizzate quindi i timecode, la Scratch “mangerà” un po’ di più i loro solchi dato che vengono utilizzati maggiormente rispetto ad un normale vinile, in quanto sono sempre loro a essere “solcati” a prescindere dal brano caricato. Per questo motivo il modello Digital è stato studiato specificatamente per i vinili Timecode ed ha una Tracking Force leggermente inferiore rispetto alla Scratch. Il valore di uscita è sempre di 10mV e anche il range di frequenze è tra 20 e 18kHz, come per la Scracth, ma la Tracking Force è ridotta a 100µm. Questo porta ad una minore usura dei vinili e il livello di uscita così alto permette però una ottima lettura dei segnali timecode da parte dei software. Anche questa testina è di tipo sferico e durante l’utilizzo non ho mai avuto problemi di lettura dei timecode.
Così come per l’utilizzo della Scracth a dire il vero. La risposta nella lettura dei vinili è ottima e non si son mai verificati salti di solco o problemi di alcuna sorta. Se i vinili timecode sono i vostri amici fedeli, allora la Concorde MK2 Digital ne è la sposa perfetta. Abbiamo confrontato i vari livelli di uscita delle testine mettendo a confronto i livelli di uscita della serie Concordo Pro con le tre testine provate della serie Concorde MK2. Nel test sono stati utilizzati un vinile timecode Traktor Scratch e le uscite Line dei piatti Reloop RP-8000 MK2 e RP-7000. I segnali di uscita dei piattisono stati acquisiti mantenendo esattamente lo stesso setup per tutti i modelli provati. Nell'immagine seguente sono evidenti le differenze ottenute sui livelli di tensione di uscita delle varie testine.
Conclusioni
La gamma delle testine Concorde MK2 è molto varia e completa. Ogni utilizzo ha un modello dedicato e rispetto alla versione PRO è un passo avanti notevole, sia in termini di qualità audio, sia in termini di prestazioni allo scratch. I braccetti intercambiabili colorati, permettono infine un tocco di personalizzazione che non guasta mai.
PRO
Ampia scelta di tipologia
Qualità del suono
Intercambiabilità e personalizzazione
CONTRO
Nessuno
INFO
Prezzi: Concorde MK2 DJ € 115
Concorde MK2 Scratch € 125
Concorde MK2 Digital € 135