Pianoteq 8 può diventare uno strumento di sound design?
Gli strumenti a modelli fisici, tra cui Pianoteq è sicuramente uno dei più noti ed evoluti, nascono e vengono apprezzati per il loro realismo, la capacità di ricreare le sonorità di strumenti fisici, acustici o elettroacustici, con il maggior dettaglio possibile. Viene quindi spontaneo relegare questa tipologia di strumenti alla mera copia di qualcosa di esistente, quanto più possibile coincidente con lo strumento reale che emulano.
E' difficile pensare che uno strumento che ricrea nei dettagli un pianoforte o un arpa, strumenti reali, possa generare suoni non esistenti nella realtà. E invece è proprio possibile! Così come i primi sintetizzatori analogici o digitali sfoggiavano preset ispirati a strumenti acustici, con risultati talvolta molto realistici, talvolta meno, oggi gli strumenti a modelli fisici, nati per produrre suoni reali, possono di fatto sintetizzare suoni innovativi.
Una specie di rivincita verso quei preset di pianoforte o di violìni presenti su sintetizzatori in sottrattiva o FM. In questi due tutorial voglio mostrarvi alcuni spunti per utilizzare Pianoteq come strumento di sound design.
Un breve riepilogo
Pianoteq, realizzato da Modartt, è giunto alla sua ottava versione. E’ nato per riprodurre il suono dei pianoforti acustici utilizzando modelli fisici, algoritmi matematici, anziché adottare la tecnica del multicampionamento come fanno campionatori e ROMpler. Negli anni Modartt ha iniziato ad applicare i modelli fisici anche ad altre tipologie di strumento.
Ad oggi la libreria di Pianoteq è alquanto consistente e varia: oltre a svariati pianoforti acustici, a coda e verticali, la libreria conta antenati del pianoforte come il fortepiano e il clavicordo, strumenti elettrici come Pianet N/T, Clavinet D6, Rhodes e Wurlitzer, clavicembali, arpe, percussioni cromatiche di svariato genere e infine, con la versione 8, anche alcuni modelli di chitarra classica.
I parametri dei modelli
Pianoteq si distingue da altri strumenti a modelli fisici, sia hardware che software, per la sua molteplicità di parametri, accessibili tramite interfaccia grafica. Non sempre gli strumenti a modelli fisici dispongono di parametri di modifica, come avviene anche con AAS Lounge Lizard oppure gli SWAM di Audiomodeling.
Ho sempre trovato molto utili e interessanti le possibilità che offrono tali strumenti per plasmare il suono a nostro piacimento. Ricreare con impressionante similitudine un Wurlitzer alla Supertramp o un piano verticale alla Coldplay è molto più semplice di quanto possa sembrare. E il risultato è molto più realistico rispetto a modificare in sottrattiva un campionamento. Però tali parametri sono complessi da controllare e lasciano inesplorate grandi potenzialità, difficili da raggiungere, perché non siamo abituati a programmare un suono mediante parametri fisici.
Dalla versione 7 giungono in nostro aiuto alcune funzioni molto interessanti come Layer, Acoustic Morphing, Random e Freeze, che sono argomento di questi due tutorial. In questo prima puntata mostro una delle novità più interessanti di Pianoteq 7 e ovviamente presente anche in nell'ottava versione: l’Acoustic Morphing.
Idee per il sound design: Acousting Morphing
Grazie all'Acoustic Morphing posso scegliere fino a otto modelli con caratteristiche che mi interessano e fonderli in un unico modello, con un cambiamento graduale da uno all'altro. Non si tratta di miscelare il volume di ciascun modello, sono proprio i parametri fisici di uno strumento che mutano in quelli del secondo strumento, in modo continuo. L'opzione Smooth x2 riduce il rischio di glitch durante la variazione del Morphing, avviando più istanze di Pianoteq 8, ma consuma più risorse della CPU.
Nel caso di tre o più modelli, Pianoteq utilizza tutti gli ingredienti, nella quantità liberamente scelta, per costruire un nuovo modello. Scelgo il rapporto che più mi soddisfa e decido di assegnare la percentuale di Morphing ad un controllo MIDI continuo come la Modulation Wheel. E' possibile con il tasto Flatten fondere tutti gli ingredienti in un unico modello, contenente il risultato del Morphing, e salvarlo come suono personale.
Idee per il sound design: Random Acoustic Morphing
La funzione Random, che vedremo più approfonditamente nel prossimo tutorial, può essere applicata all'Acoustic Morphing, scegliendo per noi gli ingredienti da fondere e le quantità di ciascuno. In questo video ho volutamente esagerato con i cambi di modello, aggiungendone anche un terzo, con Smooth x2 attivo, con buffer a 128 samples/2,9 ms, per caricare il processore: un i7 di quarta generazione, quindi decisamente datato. Questo dimostra che Pianoteq rimane sempre uno strumento leggero, solo in un paio di momenti ci sono dei glitch.
Nel prossimo tutorial vedremo come creare Layer e come utilizzare la funzione Random, sia nella sezione Layer che nei parametri di un modello, con o senza l'opzione Freeze.
INFO
MODARTT