Una soluzione “all in one” per rendere più spedito il workflow a musicisti e broadcaster con un piccolo budget: l’ho provata per voi…
Oggi anche in un home studio si realizzano progetti di qualità, però spesso si opera piccoli in spazi, e sfruttare un controller compatto per gestire la propria DAW consente di ridurre i tempi di realizzazione, mantenendo sempre alta la concentrazione sulla musica. A determinate esigenze Presonus risponde con l’ioSTATION 24c, in cui al parco controlli della fortunata serie FaderPort abbina un’interfaccia audio derivata dal modello Studio 24c. Midimusic mi ha gentilmente fornito un esemplare di questo interessante sistema per un test, quindi partiamo dalle caratteristiche generali.
Presonus ioSTATION 24c: principali caratteristiche
Le forme e il pannello comandi replicano quanto previsto nell’apripista tra i Production Controller Faderport, con l’aggiunta nella parte destra dei controlli per l’interfaccia audio. ioSTATION 24c include un’interfaccia audio 2 In/2 Out con risoluzione fino a 192 kHz/24 bit su porta USB di tipo C, con una coppia di preamplificatori Presonus XMAX in classe A nei due ingressi disponibili. Nella elegante confezione dell’ioStation 24c troviamo inoltre due cavi USB, l’alimentatore di rete, quattro piedini in gomma da fissare sul fondo del controller e il manuale di istruzioni.
In bundle Presonus fornisce la DAW Studio One 5 Artist, il pacchetto Studio Magic 2020 e oltre 6GB di loop e song di esempio, il tutto disponibile previa registrazione del prodotto sul sito internet del brand americano; a riguardo, un plauso per il supporto alla navigazione anche in lingua italiana. L’ioSTATION 24c pesa solo un chilogrammo.
Pannello comandi: fader e superficie di controllo
Il pannello presenta sulla parte sinistra un fader motorizzato da 100mm, e al centro la superficie di controllo, sormontata da un led bicolore volto a indicare il Sync con un personal computer tramite USB (blu – attivo, rosso – disattivato). L’ioSTATION 24c all’accensione è configurata di default per la gestione della DAW Studio One, ma il supporto è esteso anche ad altri applicativi quali Logic, Ableton Live e Cubase/Nuendo (tramite MCU) e Pro Tools. Per la gestione di una Channel Strip della DAW al fader motorizzato sul pannello sono associati gli switch Solo, Mute, Arm e Bypass, mentre il terzetto Touch, Write e Read sono dedicati al controllo delle automazioni. Riguardo all’area Session Navigator posta centralmente sul pannello vi rimando al prossimo capitolo, mentre il parco controlli è completato nella parte bassa da una serie di comandi trasporto di generose dimensioni.
Session Navigator
Una sezione studiata da Presonus per semplificare la navigazione sulla serie FaderPort. Dopo le prime due file di pulsanti descritte in precedenza, al centro del pannello sono posti un generoso Encoder in metallo dotato di switch alla pressione, con ai lati due pulsanti a freccia Prev/Next. Sotto l’Encoder sono inserite due file da quattro switch ciascuno, che di default sono assegnate a una serie di comandi quali Link, Master, Pan o Channel, per gestire con l’Encoder rispettivamente qualsiasi parametro puntato dal mouse, il volume del Master Out, i controlli di Pan o lo Scroll tra i canali. Non mancano pulsanti dedicati all’attivazione/disattivazione del metronomo (Click) o l’inserimento di marker. Tutti gli switch sul pannello sono multifunzione: premendo il pulsante Shift nella parte alta si accede a un secondo livello di controlli (retroilluminati di bianco) per gestire altre funzioni legate alla Channel Strip e la navigazione. Su Studio One, attraverso il menu Control Link, è possibile infine aprire un piccolo editor dedicato, per assegnare altri comandi agli switch F1-F4 dell’ioSTATION 24c e personalizzare la propria navigazione.
L’interfaccia audio
La parte destra del pannello ospita i controlli dell’interfaccia audio: partendo dall’alto, troviamo due potenziometri Gain con un led multicolore posto sopra ciascuno per monitorare il livello del segnale negli ingressi 1/2. Sotto i potenziometri troviamo due switch retroilluminati per selezionare globalmente rispettivamente le impedenze Line/Hi-Z sugli ingressi e l’attivazione dell’alimentazione Phantom. La parte bassa della sezione ospita altri tre potenziometri: il primo consente di bilanciare il mix tra il segnale in ingresso e quello in playback proveniente dalla DAW, mentre gli altri due consentono di regolare il volume delle cuffie e quello generale. Chiude la sezione lo switch retroilluminato per il Mute dei Main Out.
Connessioni
Sono poste tutte nel pannello posteriore, e partendo da sinistra, troviamo la presa per l’alimentatore e il pulsante di accensione, la porta USB tipo C, una presa Footswitch, una presa cuffie, due Line Out L/R su prese jack da 6,3mm, infine due ingressi 1/2 su prese XLR Combo.
Requisiti di sistema
Presonus ioSTATION 24c richiede una piattaforma a 64 bit Windows 10 o macOS® 10.13 o superiore, e almeno un chip Intel® i3 o AMD A10 con minimo 4GB di RAM (8GB consigliati). Sono richiesti inoltre una porta USB-C™ o USB-A 2.0 compatibile, 32 GB di spazio nell’hard disk, l’ultima versione del software PreSonus Universal Control 2.0, e una scheda grafica con una risoluzione minima di 1366x768. Su Windows è possibile utilizzare la modalità Loopback, per registrare contemporaneamente l’audio proveniente dagli ingressi dell’interfaccia con quello riprodotto da un videogioco o una app del personal computer (Media Player, YouTube, ecc.). Su MacOS per rendere operativa questa modalità occorre utilizzare un software di terzi, come il gratuito Loopback.
Bundle Studio Magic
L’edizione 2020 del bundle Studio Magic comprende la DAW Ableton Live Lite, il sintetizzatore modulare Cherry Audio Voltage Nucleus, i virtual instrument Arturia Analog Lab Lite, UJAM Virtual Drummer 2 PHAT, KV331 Audio Synthmaster Player, infine la libreria di pianoforti UVI Model D.
I plugin inclusi sono:
- Lexicon MPX-i Reverb
- Brainworx bx_opto compressor
- Brainworx bx_rockrack
- Klanghelm SDRR2tube
- Mäag Audio EQ2
- Native Instruments REPLIKA
- SPL Attacker Plus
- Output Movement
- iZotope Neutron Elements
Il software didattico Melodics completa infine questo ricco bundle.
MIDI Protocol
Un’opzione per utenti avanzati o sviluppatori, per accedere direttamente agli elementi dell'interfaccia utente di ioSTATION 24c, tramite MIDI Control Change o stringhe di sistema esclusivo; a riguardo, Presonus ha inserito nel manuale una tabella di implementazione MIDI. Per accedere a questa modalità, tenete premuto il pulsante Next mentre accendete l’ioStation 24c, e in seguito premete lo switch Solo.
Il test
L’ioSTATION 24C tolto dall’imballo si presenta ben realizzato: al guscio in plastica fa da contraltare una spessa superficie metallica di un elegante colore grigio scuro, dove sono ben ancorati il fader motorizzato e i controlli. Nel pannello posteriore spiccano le due prese Combo Amphenol: ottimo. L’installazione fila via liscia, grazie al software Universal Control. All’accensione/spegnimento non ho avvertito sgraditi “bump” dai Main Out o la presa cuffie, sintomo che – nonostante il prezzo - Presonus non ha lesinato sull’elettronica. L’interfaccia è ben studiata, il fader motorizzato è fluido nella corsa, mentre l’encoder e i controlli in gomma rispondono bene alle sollecitazioni tattili.
Sono partito con un progetto aperto nello Studio One 5 Artist fornito gratuitamente in bundle, e devo ammettere che l’accoppiata con l’ioSTATION 24c rende davvero spedito il workflow. Dopo pochi minuti di apprendistato, mouse e tastiera li ho dimenticati, perché tutte le funzioni utili sono a disposizione sul Performance Controller. Personalmente ho apprezzato in particolare lo Scroll/Zoom, perché con l’encoder in pochi secondi potete ingrandire la traccia e intervenire dove occorre. Su Studio One 5 il piccolo editor onboard è il plus da considerare, su cui sono solo intervenuto sul controllo del footswitch per selezionare la modalità Punch I/O all’amico chitarrista giunto in studio per registrare alcune tracce.
Gli switch F1-F4 sono già organizzati con funzioni azzeccate, ma se quanto proposto non vi garba - sempre attraverso l’editor - potete riconfigurare al volo la sezione. L’ioSTATION 24c si è rivelato comodo da usare anche con Cubase e Ableton Live (anch’esso fornito in bundle), mentre per il supporto ad altre DAW – come per esempio BandLab Sonar – Presonus suggerisce di utilizzare la configurazione MCU per Logic. Nello specifico, nonostante qualche piccolo compromesso - come l’attivazione/disattivazione del click associata ad altro switch – anche Sonar si può gestire comodamente con il controller americano. In qualsiasi situazione di uso, chiudendo il software collegato, il fader motorizzato dell’ioSTATION 24c torna automaticamente a zero, in posizione di riposo: piccoli particolari che fanno la differenza.
Il supporto MIDI è la porta aperta ai più “smanettoni” per configurare i controlli a piacere in un setup piuttosto complesso. Le prestazioni dell’interfaccia audio rimandano a quanto già riscontrato da chi scrive su altri modelli del catalogo Presonus: i preamplificatori XMAX sono silenziosi e dotati di un range del Gain in grado di accettare qualsiasi tipologia di capsula. Il suono è di rango al pari del range dinamico (115 dB) e analogamente ad altri modelli della serie “c” l’ioStation consente di lavorare su risoluzioni a 48kHz e oltre a latenze molto basse e senza intoppi, anche con laptop non proprio recenti, come l’Intel i5 di ottava generazione utilizzato per il test.
Per chi si diletta anche con il live streaming, l’ioSTATION 24c potrebbe rivelarsi la mano tesa per esplorare questo nuovo mondo, grazie anche al Loopback che consente di inserire altri contenuti audio del web nella vostra diretta. A voler proprio trovare un neo nella ioSTATION 24c, personalmente avrei introdotto una seconda presa cuffie, per allargare il range di impiego anche a sessioni con fonico e musicista o interviste a due nel podcast. Last but not least, una curiosità culinaria, perché in fondo al manuale troverete anche una gustosa ricetta di pesce da preparare dopo una giornata di lavoro in studio: in Presonus pensano proprio a tutto…
Conclusioni
Presonus centra nel segno con l'ioSTATION 24c, perché a uno street price intorno ai 300 euro vi portate a casa le ottime prestazioni di un controller FaderPort associate a un’interfaccia audio semplice, ma di qualità: cosa volere di più? Se a questo aggiungete Studio One Artist e il buon bundle di virtual instrument e plugin fornito dal brand di Baton Rouge, basta un personal computer, un microfono e lo strumento preferito per dare libero sfogo alla vostra fantasia musicale. Altro plus da considerare è che le DAW più gettonate in commercio sono supportate, e il controller Presonus si può adattare con pochi gesti all’accensione. Può anche cambiare il software, ma non l’hardware e il vostro modus operandi: mica poco badando al portafoglio! Ottimo anche per sessioni di podcast o live streaming, l’ioSTATION 24c ha infine nel supporto il suo punto forte, con un manuale completo (benché solo in Inglese) e un sito internet con FAQ dove trovare info utili per qualsiasi configurazione, anche in Italiano. Brava Presonus, bel prodotto!
Ci piace
Qualità costruttiva
Semplicità di uso
Qualità dei controlli
Prestazioni dell’interfaccia audio
Non ci piace
Una singola presa cuffie
INFO
MIDIMUSIC
Presonus ioSTATION24c €363,56