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Roland FP-E50 - TEST: il pianoforte camaleonte!

rapporto qualità/prezzo9.5
costruzione8.5
suono9
semplicità di uso8
PER NOI
8.8

Uno strumento all’apparenza rivolto allo studio e il divertimento, ma non fatevi ingannare, perché il Roland FP-E50 offre molto di più. L’ho provato per voi…

 

 

 

Roland ha recentemente inserito nel catalogo dei pianoforti portatili FP questo nuovo modello, che riceve in dote la storica lettera "E" nella denominazione e che ha contraddistinto nel catalogo Roland delle fortunate tastiere con sezione arranger.

Un modello però che - “sotto il cofano” - cela un bel numero di contenuti in rapporto al prezzo, contenuti che consentono al Roland FP-E50 di "cambiar volto" secondo il contesto musicale. Grazie a Roland South Europe ho ricevuto un esemplare per un test approfondito: partiamo?

 

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Roland FP-E50 - Unboxing

Lo chassis in materiale plastico si presenta piuttosto robusto e generoso come ingombro, mentre il peso complessivo supera di un etto di 17 chilogrammi. Il design del pannello ricalca quanto già visto su altri modelli FP, con il set di switch in gomma retroilluminati di forma circolare, e i fader del volume generale e il mixer interno ben protetti all’interno delle loro guide. 

 

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Le due rotelle per Pitch Bend e Modulation retroilluminate

 

Una novità rispetto ad altri modelli in gamma FP è l’inserimento sulla sinistra del pannello di Pitch Bend e Modulation retroilluminate, che pulsano indicando il tempo nell'uso con l'arranger. Dalle ultime tastiere arranger serie E o BK il Roland FP-E50 eredita lo schermo: un display da 160x160 dot monocromatico. 

Tra gli accessori compresi nel generoso imballo dello strumento segnalo il leggio e il pedale sustain di tipo switch DP-2. Il catalogo degli accessori opzionali comprende lo stand KSFE50 a cui potete associare a piacere la barra con la pedaliera KPD-70, gli stand KS-10Z, KS-12 e KS-20X, i pedali sustain di tipo switch o a controllo continuo della gamma DP, infine il pedale di espressione EV-5.

Per tutte le altre caratteristiche, vi rimando al focus che ho realizzato all’atto della presentazione dell’FP-E50. 

 

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Il menu principale all'accensione

 

Roland FP-E50: la navigazione in pillole

Il menu principale del display propone una cornice di colore bianco che - nella parte alta - mostra il nome della Scene selezionata e sulla destra il valore del Transpose. Al centro del pannello, all’interno della cornice che taglia lo schermo è visualizzato sempre l’accordo impostato sulla parte Left della tastiera. Infine, nella parte bassa della cornice sono mostrati - partendo da sinistra - il tempo di esecuzione, la risoluzione metrica, l’indicatore delle misure in riproduzione, gli indicatori per l’interattività, l’attivazione degli speaker e il protocollo Bluetooth.

Nelle due sezioni delimitate dalla cornice centrale, in alto troviamo sempre il Tone selezionato, mentre in basso lo Style della sezione Arranger. A seconda della modalità di tastiera impostata nella parte alta saranno visualizzati: 

  • Modo Single - Il Tone selezionato per la parte Upper 1
  • Modo Dual - I due Tone selezionati per le parti Upper 1 e 2
  • Modo Split - I due Tone selezionati per le parti Left/Lower e Right/Upper

Sulla destra accanto al display troviamo il set di switch per la navigazione tra i menu: il quartetto a freccia e le coppie Inc-Dec e Exit-Enter. Non avete voglia di navigare tra i menu del display? Roland vi tende una mano…

Gli Shortcut

I tecnici Roland hanno studiato nell’FP-E50 una serie di scorciatoie sul pannello, per semplificare la visualizzazione e l’intervento nei principali parametri di editing di ciascuna sezione. Basta la pressione prolungata di uno switch per visualizzare il menu ad esso associato. Vi rimando all’ottimo Reference Manual (anche in Italiano, bravi!) per consultare la lista dei parametri richiamabili. 

 

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Il Roland FP-E50 dotato del leggio in dotazione, montato sullo stand opzionale KSFE50 e la barra con la pedaliera KPD-70

 

Timbriche: l’imbarazzo della scelta!

Lo sterminato arsenale timbrico dell’FP-E50 fornito dalle tecnologie Super NATURAL e ZEN-Core emerge navigando tra le varie categorie di Tone disponibili (oltre 50!). Le categorie sono organizzate all’interno di cinque gruppi raggiungibili sul pannello attraverso altrettanti switch dedicati: 

Piano - Ac.Piano, Pop Piano, E.Grand Piano 

E.Piano - E.Piano1, E.Piano2 

Strings - Solo Strings, Ensemble Strings 

Organ/Pad - E.Organ, Pipe.Organ, Reed.Organ, Synth Pad/Str, Synth Bellpad, Synth PolyKey 

Other - Harpsichord, Clav, Celesta, Accordion, Harmonica, Bell, Mallet, Ac.Guitar, E.Guitar, Dist.Guitar, Ac.Bass, E.Bass, Synth.Bass, Plucked / Stroke, Orchestral, Solo Brass, Ensemble Brass, Wind, Flute, Sax, Recorder, Vox/Choir, Scat, Synth Lead, Synth Brass, Synth FX, Synth Seq/Pop, Phrase, Pulsating, Beat & Groove, Hit, Sound FX, Drums, Percussion, Stack, Zone, No Assign

Non finisce qui, perché nel capitolo della prova scoprirete che si può espandere l’offerta timbrica disponibile nel Roland FP-E50. Essendo uno strumento estremamente flessibile come impiego, ho deciso di dividere in tre fasi il test, dando impressioni di uso per altrettanti precisi utilizzi. Partiamo dalla didattica. 

 

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I parametri disponibili nel menu Piano Designer

 

TEST n.1 - Roland FP-E50 per lo studio

Alla consolidata meccanica proprietaria PHA-4 (qui le mie impressioni di uso) è affiancata una generazione sonora SuperNATURAL, con ricca sezione di parametri editabili nel menu Piano Designer:

  • Lid
  • String Resonance
  • Damper Resonance
  • Key Off Resonance
  • Cabinet Resonance
  • Single Note Tuning
  • Single Note Volume
  • Single Note Character

Un punto debole dell’appassionato odierno è di accontentarsi di quanto propone il produttore come impostazioni timbriche del pianoforte: ritagliatevi una porzione di tempo per studiare ogni singolo parametro, e quanto incide sul comportamento sonoro. Un esempio è la risonanza del cabinet, che in molti preset dell’FP-E50 è disattivata per darvi la sensazione di un suono diretto, oppure il Single Note Character, che vi consente virtualmente di ammorbidire/indurire i feltri di ogni singola nota. 

Se vi sbagliate, nessun problema: con il Reset Setting in fondo al menu si torna al punto di partenza. Oggi che su determinati strumenti troviamo disponibili questi raffinati parametri di editing, peraltro semplici come approccio, non approfondire è un delitto.

Altro elemento seriamente da considerare è la regolazione della dinamica della tastiera, che nello specifico è entro un range di 0-100 step, con inoltre la possibilità di definire la risposta nota per nota. Qualcuno obietterà che mancano locazioni di memoria dedicate a certe regolazioni, ma salvando tutto in una Scene potete tranquillamente andare a recuperarle in qualsiasi momento.

Inoltre, tutte le impostazioni generali definite sulle timbriche di pianoforte sono importabili/esportabili, come descritto nel capitolo dedicato: un caso molto raro a certi prezzi…

 

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Di fronte a tanta abbondanza di parametri, l’unico neo che ho rilevato riguarda alcune impostazioni organizzate in una maniera che può disorientare. Un esempio è, la regolazione dell’Hammer Response, posto nel sottomenu Sound del menu System, insieme alla attivazione/disattivazione degli speaker e al parametro 3D Ambience per le cuffie. 

Il Gran Coda proposto come preset principale esprime un carattere più rotondo e generoso in gamma bassa rispetto a quanto proposto sul “fratello” RD-88: una differenziazione giustificata calcolando il range di impiego di ciascuno. Presumo sempre una sorgente Steinway da cui Roland ha attinto le forme di onda, con alcune varianti che brillano per quella “nasalità” in gamma media tipica nell’originale. 

L’effetto Ambience dispone di quattro algoritmi selezionabili: Studio, Lounge, Concert Hall e Cathedral. Per lo studio suggerisco di mantenere le impostazioni di default del riverbero, perché ben studiate. Nel metronomo, una curiosità: oltre al tipico suono classico o quello elettronico, potete selezionare anche il conteggio delle misure, con voce Inglese o giapponese…

Passando alla didattica, nel Menu Common di una Scene trovate la modalità Twin Piano, con la possibilità di definire l’ascolto dei due pianisti tramite i diffusori interni: il mix selezionando Pair o un diffusore ciascuno nel modo Individual. Per muovere i primi passi dopo l’acquisto, al termine del manuale di riferimento trovate anche gli spartiti delle song contenute nella memoria interna. 

 

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In Roland hanno pensato a tutto, anche alla possibilità - per le scuole di musica con diversi esemplari di FP-E50 in aula - di poter definire in ciascuno l’ID nel protocollo Bluetooth, in modo da dare la possibilità all’insegnante di collegarsi “al volo” con il proprio device anche allo strumento di un singolo allievo. In ogni caso, il “pairing” del proprio device è questione di pochi secondi su questo strumento, e l’ottima portata riscontrata durante il test (ben oltre i 30 metri senza ostacoli) rende il Bluetooth un valido partner per qualsiasi impiego dentro o fuori le mura domestiche.

Non vi bastano i suoni di pianoforte onboard? Allora seguitemi nella seconda parte dedicata al suonare in studio o sul palco…

TEST n.2 Roland FP-E50 in home studio e la band

La piattaforma ZEN-Core condivisa con il “fratello” Stage RD-88 estende concretamente il range di impiego dell’FP-E50. Per chi non l’avesse ancora capito, Roland fornisce anche su questo strumento un vero e proprio synth, all’occorrenza plasmabile fin dettaglio dal mondo esterno, come vedremo in seguito.

 

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I tecnici Roland hanno sapientemente “mischiato le carte” nella palette timbri, inserendo dei Tone dove non cambia l’ossatura dei parziali impiegati, ma cambiano i parametri di filtri, inviluppi e soprattutto gli effetti (perché ZEN-Core ha i suoi blocchi DSP dedicati); un esempio è riscontrabile nelle emulazioni dei pianoforti in sintesi SA, che nell’FP-E50 presentano un Chorus meno marcato come intensità. 

In ogni caso, la resa tramite i Line Out della ZEN-Core è la stessa riscontrata ai tempi del Test di RD-88 e prima ancora nella Keytar AX-Edge: il carattere dei Tone acustici, ma soprattutto quelli sintetici derivati da questa tecnologia è sempre di forte impatto. Nel ricco carnet di timbriche offerte troviamo simulate - peraltro con buona approssimazione - gran parte delle sonorità storiche dei synth Roland. 

Non solo la semplice combinazione in layer con pianoforte e Pad, ma anche Tone Lead con cui emergere nell’affollato mix di una giovane band in sala prove: mica poco ragionando di un pianoforte indirizzato a studenti e appassionati… Inoltre, non va dimenticato che questo generatore sonoro supporta la Seamless Transition, quindi potete passare da un Tone all’altro senza interruzioni nel suono.

 

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Il software per accedere alla piattaforma Roland Cloud

 

L’interazione online con il Roland Cloud inoltre è la base da cui attingere nuovi contenuti, di cui consiglio caldamente l’installazione sul proprio computer del software dedicato (disponibile per piattaforme Mac/Windows): Tenete a portata di mano una pen drive USB precedentemente formattata sull’FP-E50, in modo da semplificare i vari trasferimenti di file con il vostro computer. 

Per questo strumento sul Roland Cloud avete a disposizione due tipologie di contenuti sonori: 

  • Wave Expansion EXZ (15 Pack) 
  • Pack ZEN-Core Tone SDZ (oltre 130 Pack)

Riguardo ai Pack Wave Expansion, tenendo premuto il pulsante Enter all’accensione si accede al menu di gestione dedicato. Qui salta all’occhio una bella differenza rispetto  all’RD-88: la RAM a disposizione è molto più ampia dei 256MB previsti nell’RD, e non ci sono limiti al numero di pack installabili. Le espansioni EXZ sono a pagamento: meno di 20 euro per ciascuna licenza.

 

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Il menu di installazione dei banchi EXZ: si noti in alto la barra che indica il consumo di memoria

 

Riguardo ai Tone Pack SDZ, nel menu Utility dell’FP-E50 trovate le pratiche opzioni Import/Export dedicate, e a fine caricamento sono organizzati nel banco User dello strumento. I Tone Pack SDZ costano dai cinque euro (Pack da 0 a 100) fino ai 10 euro cadauno (Pack 101 o successivi).

La bella notizia emersa durante il test è che Roland regala sul suo Cloud ai possessori di FP-E50 ben 46 Tone Pack SDZ! Ne avete da riempire l’area User dedicata dello strumento! 

Se ci prendete gusto con le timbriche Tone ZEN-Core e volete spostarvi su una DAW, Roland sul suo Cloud mette a disposizione Zenology Lite, oppure a partire dall’abbonamento Pro la versione più completa di Zenology (Pro), che può fungere inoltre da editor/librarian per lo strumento. Oltretutto, aprendo un nuovo account su Roland Cloud ricevete in omaggio 30 giorni di abbonamento Ultimate: pronti con il mouse?

Last but not least, se avete un amico che possiede uno strumento facente parte dell’ecosistema Roland ZEN-Core, anche con l’FP-E50 potete sempre importare i suoi banchi Tone SDZ compatibili: porte aperte alla condivisione per qualsiasi genere musicale!

 

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L'area sul pannello di selezione dei Tone

 

L’area Scene assume un ruolo strategico in questo contesto, perché grazie a una pen drive, potete “cambiar pelle” allo strumento in un batter d’occhio, passando dalle locazioni utilizzate a casa a quelle della band. L’FP-E50 non avrà il compressore a valle del mix come l’RD-88, ma l’EQ a tre bande c’è, per cui potete sgrossare il suono a piacere rendendo la vita facile anche al fonico.  

Le opzioni MIDI si riducono alla definizione del canale di trasmissione e il modo Local, quest’ultimo peraltro stranamente inserito nel sottomenu General in area System. Vi ricordo che, con un accessorio da poche decine di euro come un MIDI Host USB, potete risolvere il problema dell’assenza di porte MIDI I/O nell’FP-E50. Se vi piace anche intrattenere, nel prossimo capitolo non mancano le sorprese, tra cui altri graditi omaggi di Roland. 

L’ingresso microfono dotato anche di algoritmi Vocal Designer e Voice Transformer è caldamente consigliato a quei giovani che vogliono sperimentare parti vocali originali in song di musica elettronica o dance.

L’unico compromesso da rilevare in questo range di impiego è la trasportabilità, perché il Roland FP-E50 non è propriamente un peso piuma: tre chilogrammi in più rispetto al più compatto (e mirato) RD-88. 

 

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TEST n.3 - Roland FP-E50 per l’intrattenimento

Al pianista che ama l’arranger nell’uso casalingo consiglio caldamente di investire anche sullo stand corredato dalla barra in cui è affogata la pedaliera, e se avanza un po’ di budget andrei a completare il set con il pedale di espressione EV-5. Nel Roland FP-E50 tutti i pedali sono assegnabili, e questo vuol dire un bel parco controlli per chi ama "spremere" lo strumento e non farlo suonare da solo…

Come consuetudine di Roland, l’arranger risponde bene al cambio di accordo, e nell’editing della Scene trovate il sottomenu con tutto il necessario per affinare la vostra performance. Saranno solo due le variazioni disponibili, ma parametri quali il Bass Inversion, la modalità Interactive o la possibilità di definire la lunghezza in misure per Intro ed Ending sono alcuni plus da considerare. 

Tutte le modifiche apportate all’arranger, all'ingresso microfono e ai Tone le potete salvare in Scene dedicate per un facile richiamo. Inoltre, nel sottomenu General del menu System trovate la possibilità di impostare la Scene preferita all’accensione dello strumento, ben fatto. 

Riguardo ai Tone avete a disposizione 50 locazioni Favorite per organizzare quelli preferiti.

 

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I sette Style Pack in omaggio scaricabili sul Roland Cloud

 

L’offerta tra gli style è varia e consente di coprire qualsiasi genere musicale. Se quanto previsto onboard non basta, Roland fa un altro bel regalo: sette pack di style gratuiti scaricabili nel Roland Cloud. Alcuni Style importati rimandano a hits degli anni ottanta/novanta: “The Best” di Tina Turner o “Words” di F.R. David sono solo due esempi di quanto previsto nel primo style pack. Il Chord Pattern infine è un’altra bella mano tesa all’estroso improvvisatore.

L’ingresso microfono dotato di un buon Harmonizer consente di irrobustire il cantato con un bel coro di supporto, mentre l'algoritmo Center Canceler è la piccola mano tesa in quei casi dove l’amico di turno vuole cantare il classico brano in streaming Bluetooth non previsto in scaletta.

Import/Export

Oltre alle opzioni di backup e il canonico Factory Reset, il Roland FP-E50 consente di impostare/esportare un bel numero di contenuti distinti per ciascuna sezione. Attraverso la pen drive opportunamente formattata, potete gestire anche le locazioni Scene, quelle denominate Piano Setup e legate alle impostazioni applicate alle timbriche pianistiche, infine i Chord Pattern personalizzati o desunti dal mondo esterno. 

 

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Il Menu Import/Export del Roland FP-E50

 

L’ascolto onboard

La diffusione sonora mi è piaciuta per la buona spazialità restituita. Nel generoso chassis gli speaker posti nel pannello inferiore sono affogati in un sistema bass-reflex, e questa soluzione dona una gran bella “voce” allo strumento, in grado di coprire anche spazi esterni quali un piccolo giardino.

Gli speaker durante tutto il periodo delle prove non hanno mai ceduto a volumi sostenuti, anche in situazioni di mix piuttosto pesanti in cui ho veicolato contemporaneamente i segnali del microfono, le timbriche interne e lo streaming di una song in Bluetooth. Ottimo. 

I video!

Con l'amico Andrea Girbaudo ho realizzato due filmati con una serie di assaggi delle timbriche di pianoforte acustico ed elettrico SuperNATURAL Piano e ZEN-Core. Buona visione!

 

 

 

 

 

 

Conclusioni

La ZEN-Core colpisce ancora! Questo Roland FP-E50 altro non è che l’ennesima conferma del buon lavoro svolto da Roland con questa piattaforma. A timbriche di pianoforte acustico editabili fin nel dettaglio, troviamo affiancate un set di funzioni per l’intrattenimento che non ha nulla da invidiare a strumenti mirati e di ben altro prezzo, ma anche un “motore sonoro” per timbriche acustiche e sintetiche di assoluto rilievo.

Con l’FP-E50 si va oltre lo strumento che abbia solo: “una meccanica valida e un buon suono di pianoforte”, perché offre molto di più, garantendo anche una certa longevità dell’investimento.

 

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Vi dividete tra lo studio a casa e la sala prove con gli amici? Non avete budget sufficiente per un’accoppiata pianoforte digitale e Synth? Siete pianisti esigenti come feeling, ma anche alla ricerca dello strumento “All in One” con cui allestire un intrattenimento in puro stile pianobar? Ecco, il Roland FP-E50 risponde in pieno a determinate esigenze, e può ricoprirle tutte: fatti i conti del prezzo richiesto e dei graditi omaggi proposti dal brand giapponese scoperti in sede di test, mica poco. 

Come già accaduto per l’RD-88, il rapporto qualità prezzo è molto alto: anche il Roland FP-E50 è da inserire nella lista degli strumenti assolutamente da provare nel prossimo giro presso un rivenditore autorizzato Roland, però occhio a non innamorarvi…

Come sempre, buona musica!

 

Ci piace

Flessibilità di uso
Meccanica PHA-4
Qualità delle timbriche
Tone e Style Pack in omaggio

Non ci piace

Organizzazione di alcune funzioni nei menu del display

 

INFO
ROLAND

Roland FP-E50 € 999,00

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