MKE 400 MK II è un microfono shotgun monofonico altamente direzionale nato per l’uso con smartphone o fotocamera, per riprese video con audio di alta qualità in ambienti aperti, grazie anche al filtro antivento di serie e a un sistema di sospensione interno per minimizzare il rumore generato toccando il microfono. Il prezzo è così invitante da essere diventato un best seller per il mondo dell’audio per il video con smartphone o fotocamere.
Come per tutti i prodotti della tedesca Sennheiser, tra cui il microscopico lavalier XS-Lav USB C che abbiamo provato recentemente (leggi l'articolo qui), anche MKE 400 (evoluzione del precedente MKE 400 di qualche anno fa) vanta una costruzione di eccellente qualità, con una griglia metallica per il corpo del microfono, che è accolto dalla base su cui troviamo diversi controlli. Su un lato sono presenti due switch, di cui il primo primo a tre interruttori (-20 dB, 0 dB, + 20 dB) per la selezione del gain del microfono e il secondo per l’attivazione del filtro Low Cut per tagliare le basse frequenze sotto i 200 Hz.
Accanto c’è il led verde che segnala l’accensione del microfono e lo stato delle batterie. Sul lato opposto è presente l’uscita cuffia a mini-jack, che accetta cuffie con impedenza minima a 16 Ohm, con controllo di volume digitale a otto step di 6 dB ognuno. Anteriormente è presente l’uscita del microfono da collegare all’ingresso dello smartphone o della fotocamera. Sennheiser fornisce di serie due diversi cavi analogici di collegamento da 3,5 mm, un TRS e un TRRS per la connessione DSLR/M per digital camera o mobile. In questo ultimo caso, usando un collegamento DSLR/M, l’accensione del microfono è controllata direttamente dal device connesso.
MKE 400 si può agganciare alla fotocamera digitale nell’innesto a slitta con rondella a vite per il bloccaggio. Nella confezione troviamo quindi il microfono MKE 400, i cavi analogici azzurri a spirale per collegamento TRS e TRRS con sistema di bloccaggio a vite per la parte che riguarda il microfono, il filtro antivento MZH 400 e un sacchetto in tela per il trasporto. La risposta in frequenza va da 50 Hz a 20 kHz, con una pressione massima di 123 dB SPL e un peso di soli 93,5 grammi. L’alimentazione è fornita da due batterie AAA da 1,5 Volt che permettono di raggiungere le 100 ore di lavoro continuo. Quando le batterie si stanno scaricando, il led passa da verde a rosso per segnalare un’autonomia inferiore alle tre ore.
In prova
MKE 400 è un microfono con caratteristiche shotgun e un pattern polare super cardiode nato per riprendere il suono al centro del microfono così da isolare gli elementi laterali. Il tubo che contiene la capsula del microfono garantisce questa direzionalità che consente, appunto, di ridurre, ma ovviamente non escludere, i rumori e l’ambiente che si trova intorno alla sorgente da riprendere. Più si è vicini al microfono, nell’arco di 50 cm, più questa direzionalità è apprezzabile. Ciò non toglie che allontanandosi dal microfono quando ci sono due persone che parlano, sia possibile una ripresa efficace delle due voci con un minimo ambiente. La maggiore opposizione alla ripresa del segnale si trova dietro e sotto al microfono.
Ciò significa che non è la scelta migliore se state riprendendo un video e volete contemporaneamente parlare: in questo caso, per esempio con una macchina fotografica, è sufficiente girare il microfono verso l’operatore e gestire correttamente il gain vista la vicinanza tra la sorgente audio e il microfono (meno di 50 cm). MKE 400 è un microfono molto silenzioso quando si bilancia correttamente il gain del device con quello del microfono. Mai, per esempio, aumentare al massimo il gain del device e ridurre di -20 dB quello di MKE 400: in questa evenienza si ottiene la ripresa peggiore, perché il circuito di gain delle fotocamere digitali e degli smartphone non arriva neanche vicino alla qualità del preamplificatore integrato in MKE 400. Meglio tenersi bassi con il gain sul device che registra l’audio, gestendo il gain corretto da MKE 400. In questa situazione, MKE 400 è davvero silenzioso e non genera rumori elettronici o disturbi.
Le caratteristiche timbriche del microfono rivelano immediatamente la preferenza per le voci, con un ampio taglio sotto i 100 Hz che aumenta a 200 Hz con il filtro inserito, e una esaltazione dai 3 kHz ai 10 kHz che rende più presente la voce, con quel piacevole timbro esaltato sulle alte che è indispensabile per la riproduzione corretta sui device mobili o all’ascolto in cuffia in ambiente esterno. Mentre per la voce è un ottimo microfono, non può essere considerato una scelta corretta per la ripresa di concerti o eventi musicali, perché è monofonico e perché la risposta in frequenza si attenua già a partire dai 100 Hz per azzerarsi quasi a 50 Hz. La logica conseguenza, assieme al sistema antivibrazioni integrato, è che il microfono è particolarmente insensibile a colpi sul suo corpo, compreso quello delle mani.
Quando si preme un pulsante sul suo corpo, non si registra un bump ma al massimo un piccolo click. Parlando di voce, non esiste alcun microfono integrato nei device che possa minimamente avvicinarsi alla qualità di ripresa di MKE 400 che, ancora una volta, dimostra come un microfono dedicato sia la soluzione corretta per chi produce video professionali. Dove lo si utilizza al meglio? Nelle riprese all’aperto i risultati sono eccellenti, anche per la resistenza ai rumble e ai rumori laterali. Un po’ meno bene in ambienti piccoli, come una stanza di una casa: se si lascia il microfono a distanza, anche a un metro, la ripresa subisce l’effetto dell’ambiente con una voce ancora presente, ma non così nitida e precisa come all’aperto, dovuto all’effetto dell’ambiente e del comb filter che si crea.
Non è questo, in realtà, un problema di MKE 400, perché in un ambiente chiuso, non trattato acusticamente, conviene usare un microfono lavalier per ottenere una voce più presente con ridotte connotazioni ambientali. È invece molto interessante l’uso del microfono per la ripresa di rumori foley o per sorgenti a basso SPL: avvicinando di una decina di centimetri il microfono alla sorgente, si possono ottenere registrazioni molto trasparenti e naturali, tanto da renderlo un ottimo microfono per queste applicazioni. Il taglio dei 200 Hz del Low Cut influisce nettamente sulla voce, soprattutto maschile, con una riduzione del corpo evidente.
L’uscita cuffia è comoda per valutare la qualità di ripresa e decidere le distanze corrette tra la sorgente del suono e il microfono, sebbene l’informazione più importante risieda nel monitoraggio del livello di registrazione che si può rintracciare sul device. Vale sempre la regola di far lavorare al minimo sindacale la preamplificazione del device e fornire un segnale audio robusto per sfruttare la conversione A/D del device. In quest’ottica, avremmo preferito avere qualche opzione in più per la scelta del gain del preamp di MKE 400. Indubbiamente, rispetto al precedente modello di diversi anni fa, la nuova versione ha fatto dei passi avanti da gigante, sia nella qualità costruttiva che nelle potenzialità. Utile sapere che esiste anche una versione Mobile Kit con supporto per smartphone e treppiede Manfrotto PIXI Mini.
Conclusioni
Sennheiser MKE 400 nasce per vloggers e riprese audio di voce per video professionali realizzati con fotocamere digitali e smartphone soprattutto in ambienti aperti. Gli accessori di serie, la qualità di ripresa, i controlli e la costruzione lo rendono la prima scelta tra i microfoni shotgun di dimensioni contenute per i professionisti dei video per social e youtuber. Valutati tutti i punti forti, il prezzo si rivela eccellente e la costruzione perfetta.
Pro
Preamplificazione silenziosa
Qualità di ripresa per la voce
Accessori di serie
Disponibile in versione Mobile Kit
Contro
Solo tre valori per gain
Info
prezzo € 199 inc. iva