Soma Lyra-8 è una macchina non convenzionale, affascinante e sperimentale, con cui fare nuove scoperte sonore.
Abbia provato per voi SOMA Lyra-8, ecco le nostre impressioni.
ORGANISMIC SYNTHESIZER
L’azienda russa SOMA (Sound Machines), fondata nel 2016 da Vlad Kreimer, gode oggi di crescente popolarità grazie ai suoi particolari strumenti, quasi sempre fuori dalle righe e “vivi”. Il potente Lyra-8, non fa eccezione. Definito come “Organismic Synthesizer”, è una macchina analogica a otto voci affascinante, sfuggente e imprevedibile.
L’ispirazione per questo strumento deriva da tre fonti diverse, la prima è il sistema nervoso degli esseri viventi, il loro comportamento complesso dovuto, probabilmente, al fatto che nel cervello abbondano processi caotici e non sempre lineari; la seconda fonte sono gli strumenti acustici, che, pure nella loro “semplicità” permettono una connessione tattile tra il musicista e la sorgente sonora; terza fonte sono i raga indiani e la possibilità di creare uno strumento che faciliti e incentivi stati di percezione più profondi.
Una premessa quasi filosofica, che ci viene fornita nel manuale dello strumento, raro manifesto che esprime con grande chiarezza il perché ci troviamo di fronte ad uno strumento che fa della non linearità, della mancanza di “quantizzazione”, dell’esplorazione e della vicinanza con il musicista, i suoi punti cardine.
La schematica del LYRA non è lineare, a differenze dei classici sintetizzatori sottrattivi con blocchi in serie che gradualmente processano il segnale. Il LYRA è una struttura che reagisce al tuo minimo tocco. È un animale strano che si contorce sotto le tue dita, piuttosto che un meccanismo preciso. Per questo viene definito “organismico”.
Cosa aspettarsi da questa macchina? Quali controlli e quali utilizzi? Con otto voci, possibilità di FM, un Hyper LFO, Delay e Distorsione, Lyra-8 è uno strumento unico, tutto da scoprire. Cominciamo subito.
La macchina
Cerchiamo di osservare più da vicino cosa offre Lyra-8, di cosa sia capace e di come gestirla. Le otto voci della macchina sono raggruppate a due a due e anche in gruppi di quattro, in modo che ognuna goda di parametri propri, la coppia o il quartetto, invece, di parametri condivisi. Ad esempio, ogni voce può essere intonata liberamente grazie al knob Tune, e, allo stesso tempo, l’intonazione di quattro voci può essere modificata contemporaneamente dal knob Pitch, posto più in alto.
Lyra-8 mette a disposizione otto voci, che possiamo attivare toccando i due contatti circolari con le dita, nella parte inferiore dello strumento. In base al tipo di tocco, all’umidità della pelle il comportamento dello strumento potrebbe variare, quasi come se Lyra-8 rispondesse e si adattasse a diverse condizioni.
Per modificare la durata del suono abbiamo a disposizione lo switch Fast (da intendersi come una sorta di Fast Release), per scegliere tra un tempo di rilascio piuttosto breve oppure per quasi 20 secondi se nella posizione superiore. Nessuno, chiaramente, vieta di giocare in maniera dinamica con lo switch, smorzando a piacimento la durata del suono “in corsa”.
Un knob che ci permette, invece, di far suonare indefinitamente quattro voci per volta è Hold. Ruotandolo (di più se lo switch Fast è verso il basso), le quattro voci suoneranno continuamente come droni, opzione interessante in alcuni casi e che ci permette di operare più liberamente e senza dover chiudere i contatti con le dita.
Ognuna delle otto voci può produrre una gamma di timbri di base che va da una onda triangolare a una sorta di onda quadra. Possiamo liberamente agire sul controllo Sharp di ognuna per passare dalla prima alla seconda su ognuna delle voci. Il timbro, tuttavia, non si riduce affatto a queste due sole forme d’onda, specie grazie alla modulazione di frequenza e agli effetti, di cui parleremo in seguito.
Ora una delle parti più interessanti, l’intonazione. Queste voci non possono essere “comodamente” accordate in step di semitoni, i controlli di accordatura non sono quantizzati, per così dire, e non rispondono alla logica volt ottava, bensì avremo un metallico knob per il Tune che ci permette di intonare liberamente ognuna delle voci, muovendoci di frequenza in frequenza. Le prime due voci hanno un range più basso, le voci dalla 7 alla 8, invece, più alto.
La parte interessante arriva ora, grazie alle modulazioni (specie alla FM) e al vibrato. Lo switch Vibrato farà partire 8 generatori di vibrato indipendenti, a velocità diverse, perfetti per introdurre instabilità e un po’ di movimento. La modulazione di frequenza può essere gestita attraverso Feedback, CV esterno, LFO e modulazione da altre voci. Uno switch ci permetterà di decidere se attivare o meno il Total Feedback, potenzialità unica di Lyra che permette di prendere il segnale in uscita dal synth e sostituirlo all’LFO come sorgente di modulazione, creando un complesso organismo FM.
Lo switch con la serigrafia “34 -> 56 78 ->12” è un altro importante snodo per cambiare l’architettura del synth. Se verso il basso, le sorgenti di modulazione per l’FM rimangono quelle descritte dagli switch su ogni coppia di voci, di fatto creando due gruppi distinti di voci che possono modularsi in FM. Se lo switch è verso l’alto, indicando la serigrafia, appunto, Lyra-8 farà in modo che le modulazioni scavalchino i limiti dei gruppi e delle coppie di voci.
Connessioni
Le connessioni sul retro di Lyra-8, oltre ai soliti sospetti, offrono la possibilità di utilizzare sorgenti per controllare alcune parti del synth e anche la possibilità di usare sorgenti esterne da processare con gli effetti. Eccone un prospetto:
Cuffie
OUT mono bilanciato
EXT IN: possiamo processare segnali esterni con gli effetti (interessantissimo specie per il drive)
HLD GATE
CV DELAY: sorgente di modulazione esterna per il Delay
CV VOICES = Controllo di voltaggio per modulare l’intonazione delle voci e che va a sostituire LFO e Total Feedback.
Effetti e modulazioni
Il Mod Delay, unica parte digitale della macchina, consiste in una coppia di linee di ritardo con la possibilità di modularne il tempo, sia attraverso un LFO che da sorgenti esterne (se colleghiamo qualcosa al CV Delay) o dal segnale stesso del Delay, in modalità “Self”. Con il Delay, l’utilizzo di Lyra-8 si fa davvero interessante. Da gentile linea di ritardo per arricchire la massa sonora, sino all’utilizzo più estremo, infatti il Feedback può essere usato quasi come un generatore a sé stante. Ci basterà portare il knob quasi al massimo e giocare con i tempi di ritardo.
La Distorsione, ultima nella catena dopo il delay, è un’altra piccola perla di Lyra-8. Mix e Drive sono gli unici parametri su cui possiamo agire, ma saranno sufficienti ad aggiungere parecchie armoniche, o a divorare il suono rendendolo molto aggressivo e avvicinandolo al rumore.
L’Hyper LFO consiste in due LFO di cui possiamo controllare la frequenza individualmente e, specialmente, come questi interagiscano tra loro. Gli switch, che potrebbero essere un po’ più chiari, AND/OR ci permettono di sommare (AND) o moltiplicare (OR) la frequenza di A e B.
In prova
L’imballo è solido e minimale, ospita al suo interno solamente il sintetizzatore e un alimentatore, dovremo soltanto aggiungere un cavo per collegarla alla nostra interfaccia audio o delle cuffie. Lo chassis dello strumento è meraviglioso, completamente di metallo, con serigrafie e caratteri che lasciano poco spazio a belletti, quasi a ricordarci dell’essenzialità e del carattere di questa piccola bestia. Lyra-8 è disponibile in diversi colori, tra cui bianco, nero, rosa, arancio e il nuovissimo zanzibar blu, proprio il colore dell’unità che ho avuto modo di testare.
Ci vuole un po’ di tempo per familiarizzare con Lyra-8, specie per comprendere appieno le potenzialità delle modulazioni, che sono in grado di trasformare radicalmente il suono. In alcuni casi le serigrafie aiutano ben poco (come nel caso di AND/OR o dello switch centrale per la struttura FM). I contatti circolari rispondono molto bene al tocco e insieme ai knob Hold permettono di attivare in modo semplice ed intuitivo le voci. Lyra può essere usato in diversi modi, come “drone synthesizer”, lasciando libere le voci con Hold, o di far intervenire FM a piacimento, secondo algoritmi diversi per creare soundscapes più dense, ricche e articolate, specie se chiamiamo in causa l’Hyper LFO, in grado di animare il suono.
Questa macchina sembra perfetta se accoppiata a riverberi (e altri effetti o pedali, magari, per rimanere OTB) per essere una ambient machine in grado di passare da sonorità molto sfocate e dolci, sino a texture aggressive al limite del noise, grazie alle potenzialità della FM e alla distorsione. Gli effetti suonano molto bene, specie, appunto, la distorsione, aggiunta che rende la macchina adattissima anche al sound design più estremo e meno convenzionale.
Lyra-8 è un sintetizzatore difficile da dominare, anzi, sfugge proprio quando si crede di averlo compreso. FM analogica, feedback urlanti, LFO complesso, Drive e controllo tattile contribuiscono a rendere questa macchina qualcosa di molto diverso da qualsiasi synth, una creatura che è costruita per dialogare con il musicista offrendo non-linearità che spingono verso nuovi percorsi sonori, attivano risposte che non ci aspetteremmo, e ci spingono in un vortice quasi ipnotico di ore di divertimento ed esplorazione.
Gli aspetti del divertimento e dell’esplorazione, poi, non sono da sottovalutare: Lyra-8 non è un synth da accendere per programmare un suono “al volo”, ma più uno strumento con cui meditare a lungo e da cui farsi trasportare. Per questo motivo, è bene dirlo, Lyra-8 non è per tutti. Difficile inserirlo in un workflow che non lo veda protagonista, e altrettanto difficile domare le sue voci, specie per quanto riguarda l’intonazione.
Ecco alcuni esempi di musica prodotta con Lyra-8. Lyra-8 non è solo una macchina da guidare, ma un synth in grado di guidarci, in grado di rispondere e generare reazioni, creando una sintonia con il musicista unica, continuamente ravvivata e mai noiosa. In questo credo ci si possa riconoscere nella definizione di “Organismic Synthesizer”.
Il manuale è disponibile in diverse lingue (anche in traduzione italiana), e l’ho trovato molto ben fatto, specie perché oltre alla sezione di riferimento per i controlli include una guida per utilizzare il sintetizzatore in diversi modi, utilissima per chi muove i primi passi con Lyra-8.
Conclusioni
Lyra-8 è una macchina viva, capace di instaurare un vero dialogo con il musicista, ed è uno strumento sicuramente poco convenzionale che è dedicato all’esplorazione e all’interazione, in grado di passare da suoni giganteschi e aspri a toni più sfumati e delicati. Sicuramente difficile da gestire, motivo per il quale il synth è “vivo”, e allo stesso tempo lo rende un tool non adatto a tutti i workflow.
Le potenzialità di Lyra sono infinite e sono rimasto sorpreso dalle ore di divertimento che riesce a regalare. Gli effetti aggiungono moltissimo alla macchina, e insieme alla possibilità di processare sorgenti esterne, la rendono anche adatta al sound design, espandendone le possibilità d’uso.
PRO
Macchina sorprendente e originale, capace di ispirare immediatamente
Distorsione molto interessante
Capacità FM interessanti
CONTRO
Difficile da integrare con altre macchine
INFO
Prezzo: € 749