Borse e custodie per le nostre tastiere sono strategiche negli spostamenti.
Ecco una piccola guida su come orientarsi nel mercato…
“E adesso, come lo trasporto?”. Questa è la classica domanda che si pone il pianista/tastierista subito dopo aver acquistato l’agognato strumento frutto di mille sacrifici. In un’epoca in cui si alleggeriscono elementi strutturali come lo chassis per contenere il peso degli strumenti, una buona custodia equivale a un'assicurazione. Il mercato offre soluzioni tutte le tasche, bisogna solo saper scegliere. Ecco qualche suggerimento: partiamo?
Custodie per tastiere: una piccola panoramica
La prima scelta è la semplice ed economica borsa in nylon, adatta per semplificare il trasporto dello strumento in piccoli spostamenti. Se il trasporto è più impegnativo si può optare per una borsa imbottita, oggi disponibile anche in varianti dotate di un pratico manico estraibile e ruote in stile trolley. Per strumenti compatti, con estensione della tastiera fino a 61 tasti, recentemente sul mercato sono comparse delle custodie semi rigide composte da due gusci in ABS, e rivestite all’interno da uno spesso strato di poliuretano bugnato.
La soluzione senza compromessi è il classico flight (o road) case, un robusto involucro formato da una serie di spessi pannelli in legno laminato di spessore variabile (dai 4 fino agli 11 mm), con inserti, maniglie e angolari in metallo a rinforzo delle superfici esterne. L’imbottitura interna può prevedere il semplice feltro, il poliuretano bugnato, oppure un foam sagomato su misura per ospitare la nostra tastiera.
Anche per i flight case recentemente sono comparse delle varianti in stile trolley per semplificarne il trasporto. A riguardo, una curiosità: negli anni ottanta il peso di un case contenente una tastiera poteva superare tranquillamente i 40 chilogrammi, e alcuni produttori studiarono delle soluzioni di compromesso. Ricordo per esempio la storica serie di MIDI Master Keyboard MK di ELKA, oppure i controller MIDI di Doepfer ancora in catalogo, dove il flight case funge da telaio dello strumento. Per la cronaca, una ELKA MK88 con questa soluzione pesa “solo” 32 chilogrammi!
Il mercato
Torniamo ai giorni nostri: l’offerta è talmente ampia da disorientare, e per sintetizzare la dividerò in tre gruppi. Il primo sono le proposte realizzate da aziende leader del settore, con cataloghi ricchi di custodie e borse per ogni tipologia di budget.
Il secondo gruppo sono le custodie proposte da ogni produttore per i propri strumenti. Si può inserire in questo gruppo anche i più grossi rivenditori online, che hanno studiato delle serie di custodie e case mirati da abbinare agli strumenti in catalogo: un esempio a riguardo è Thon.
Il terzo gruppo infine è quello più esclusivo, perché comprende quegli artigiani specializzati sparsi in mezzo mondo, in grado di realizzare flight case “custom” sulla base delle esigenze del musicista. Prima però di avventurarsi a scrutare marche e modelli tocca porsi un quesito banale, ma fondamentale per il portafogli: cosa realmente mi serve?
Quale custodia?
Si può studiare un investimento per gradi, sulla base di precise esigenze. Per esempio, non ha senso commissionare a un artigiano un generoso (e costoso) flight case se poi mi sposto solo da casa alla sala prove! In certi casi, una semplice borsa prestando qualche accortezza durante il trasporto può fungere egregiamente al compito. Viceversa, se gli spostamenti prevedono qualche tappa nei locali per dei live, le borse imbottite o rigide sono i modelli da valutare.
Sempre più spesso i produttori o i rivenditori propongono offerte con un bundle che comprende la tastiera e la sua custodia: ecco un caso dove potreste risparmiare… Il flight case resta la soluzione per il professionista girovago, magari con service e tecnici di palco al seguito, che non vuole correre rischi delegando ad altri il trasporto dei suoi preziosi investimenti.
Al pari di imballo e manuali, ricordate che una buona custodia incrementa il valore del vostro strumento in caso di vendita. Oltretutto, in un’epoca di mercatini online e marketplace sui social, una borsa che non usate più si vende facilmente, ma ne riparliamo nel capitolo dedicato all’usato. Passiamo adesso ad alcune linee guida per scegliere la borsa più adatta, partendo dalle misure.
Dimensioni
La prima cosa da fare è sempre prendere carta e penna e segnarsi le misure dello strumento, perché pochi centimetri di differenza in più all’interno di una borsa o un case possono provocare pericolosi spostamenti durante il trasporto. Sul mercato ci sono borse imbottite di larghezza variabile: scegliete sempre quei modelli dove – all’interno – è previsto un distanziale che si può posizionare a piacere con del velcro.
Lo spazio in eccesso può rivelarsi utile per riporre altri accessori quali un alimentatore di rete, i pedali, ecc, ecc. Anche la profondità di una borsa merita attenzione: se troppo profonda - per evitare pericolosi movimenti nel trasporto - è buona cosa frapporre tra la tastiera e il coperchio della custodia uno spessore in foam, oppure un semplice panno di adeguato spessore.
Materiali
Come scritto nell’introduzione, i pianoforti digitali e i sintetizzatori odierni sono spesso dei “pesi piuma”, con chassis in materiale plastico per contenerne il peso complessivo. In certi casi la custodia deve irrobustire la struttura negli spostamenti, per prevenire non solo gli urti, ma anche delle pericolose flessioni/torsioni nelle fasi di carico/scarico. Se cominciate a spostarvi frequentemente, mettete in conto con certi strumenti di acquistare custodie piuttosto solide, perché in carriera ho visto tastiere arranger di un certo pregio all’interno di semplici borse nel bagagliaio di un auto, spezzarsi letteralmente in due a causa di una brusca frenata…
Le custodie rigide in materiale plastico (PVC o ABS) sono più eleganti e pratiche da trasportare, ma possono costare di più di un robusto flight case su misura. Per i synth o i controller compatti si può dare uno sguardo (e fare buoni affari) anche nel catalogo di accessori per i DJ/Producer. Qui sotto trovate uno dei miei ultimi acquisti: una bella custodia UDG per riporre la mia Native Kontrol S49 MKII, proposta in uno shop online al 50 per cento di sconto, ma solo in area DJ. A buon intenditor…
Last but not least, anche la qualità delle cerniere merita attenzione. Meglio sceglierle con dentatura in metallo e rinforzi in punti strategici come il fermo a fine corsa, oppure il tiretto, perché in caso di rotture l’eventuale riparazione/sostituzione può rivelarsi assai problematica e costosa.
…e uno Zaino?
Per chi si sposta con controller compatti e lo studio mobile, il mercato offre dei pratici zaini imbottiti a partire da poche decine di euro, come questo proposto da Thomann. Queste soluzioni sono valide anche per il tastierista con un setup ibrido, che voglia trasportare con maggiore tranquillità la parte software del proprio set. Le borse per tastiere in stile zaino per chi scrive hanno un senso per trasportare modelli entro i 49 tasti: oltre questa estensione synth e tastiere sono faticosi da spostare in questo modo.
Accessori
Spesso le custodie economiche in vendita in alcuni shop online sono dotate di semplice tracolla per il trasporto, peraltro non regolabile. Vale la pena risparmiare pochi euro se poi il trasporto sarà faticoso? Assicuratevi sempre che la custodia sia dotata anche di una serie di pratiche (e comode) maniglie. Le borse in genere sono fornite anche di ampie tasche, ove poter riporre tutto il set di accessori a corredo dello strumento. Se poi queste tasche sono di dimensioni generose, potete riporre anche libri, spartiti o altro materiale utile per la vostra esecuzione.
Evitate però di inserire nelle tasche dei mixer compatti o altri accessori metallici, perché oltre a incrementare il peso complessivo, sono in grado di rovinare il pannello (o il display) dello strumento in caso di urti accidentali. Per gli accessori ingombranti - nel mercato del “fai da te” - trovate pratiche e solide valigie come questa.
Ruote si, ruote no…
Ho citato in precedenza le custodie modello trolley: chi scrive plaude a questa soluzione, a patto che il sistema preveda anche un solido appoggio di fronte alle ruote per eventuali soste. Ho recentemente acquistato la custodia dedicata per un blasonato synth, accorgendomi solo in seguito che - se devo fermarmi – devo sempre tenerla con una mano a causa dell’assenza di un sostegno! Sono piccoli particolari in grado di trasformare una serata di musica in un piccolo dramma! State attenti…
…e l’usato?
Nulla vieta per risparmiare di rivolgersi a questo mercato, l’importante è avere sempre la possibilità di verificare la merce. Occhio alle occasioni online “a scatola chiusa”, perché le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Nelle custodie rigide o i flight case prestate attenzione che l’involucro sia intatto, privo di incrinature, segno di precedenti cadute. Così come accade per i caschi dei motociclisti, se una custodia in PVC o legno si danneggia, automaticamente si riduce drasticamente la resistenza agli urti.
Anche l’imbottitura merita una certa attenzione, perché non deve presentare macchie, oppure sporcizia come residui di foglie, terra o – peggio ancora – segatura se si tratta di case in legno. Un mio caro amico recentemente ha acquistato una custodia morbida a un prezzaccio, peccato che probabilmente ha stagnato in una cantina per mesi, e aprendola l’odore di muffa e umidità ha richiesto settimane (e pazienza) per essere azzerato. Vale la pena? Questi sono tutti segnali di una scarsa cura nel trasporto e nella conservazione del proprio strumento da parte di chi vende: e ci volete mettere il vostro?
Eventuali parti metalliche o maniglie danneggiate in un flight case usato sono facilmente sostituibili a poco prezzo: ecco per esempio cosa propone nel proprio catalogo il brand italiano Bespeco.
Terminano qui le mie linee guida sul tema.
Vi ricordo che – se avete suggerimenti da proporre o info da richiedere - potete sempre contattare il sottoscritto e la redazione sulla nostra pagina Facebook. Non mi resta che augurarvi – come sempre - buona musica, alla prossima!