Finalmente sta arrivando l'estate e per i musicisti si aprono numerose possibilità di suonare all'aperto ed in molte situazioni e location che l'inverno ci preclude. Oltre a questo, nonostante la situazione sia in miglioramento, i festival, le sagre, le feste della birra e compagnia cantante anche quest'anno rischiano di saltare o essere fortemente ridimensionati, per cui il live acustico con formazioni ridotte diventa ancora più importante e strategico per noi che suoniamo dal vivo.
Senza la pretesa di stendere un manuale del musicista acustico, in questo articolo forse potrete trovare qualche spunto interessante ed utile, maturato in anni di musica "sul campo" che mi ha permesso di suonare con continuità nonostante gli alti e bassi del settore.
1- STRUMENTAZIONE DI LIVELLO
A differenza di quello che molti pensano, suonare in acustico non è solo una chitarra, un microfono e due casse buttate su di un palchetto. O meglio, si può, ma al 90% farà schifo.
Se per il nostro rig elettrico abbiamo speso 2 mila euro solo per chitarra e ampli (se va bene), perchè dovremmo pretendere da una chitarra da 200 euro, un microfono da 30 e due casse prestate dal cugino DJ della domenica che suoni come il live all'Arena di Verona?
La Chitarra Acustica
E' inutile dire che una buona chitarra acustica è l'essenziale per una formazione acustica. A volte basta quasi solo quella per cambiare completamente la percezione dell'insieme. Ma se state pensando che è solo questione di spenderci un sacco di soldi, sbagliate. Esattamente come le chitarre elettriche, non tutte le acustiche sono adatte per tutti i generi e situazioni. Valutate quindi bene che tipo di musica fate, quanti siete, il vostro livello tecnico e degli arrangiamenti.
Se siete solo chitarra e voce allora il consiglio è:
- una chitarra con un ampia gamma di frequenze = corpo medio-grande, tipo dreadnought, "000", Grand Auditorium o Jumbo.
- scelta di legni bilanciata
- il top in abete (il Sitka è il più famoso) è brillante e bilanciato sia per attacco che sustain; anche il cedro è una buona scelta, ha un suono più morbido.
- fondo e fasce in palissandro sono ottimi, suono caldo e prolungato, ma ad un costo più alto. Il mogano è comunque ottimo e vi farà risparmiare un po' di soldi.
- meglio non amplificata che amplificata male = scegliete il suono acustico della chitarra e poi al massimo potete aggiungerle un buon pickup piezo, a contatto o magnetico.
Ad esempio una chitarra che mette insieme tutte queste caratteristiche ad un costo ragionevole è la Taylor 214ce Deluxe, ovviamente ne esistono di molti altri brand con queste caratteristiche ma questo è il tipo di chitarra che può coprire un gran numero di generi, ha basse profonde, alte brillanti ma non squillanti e un prezzo attorno ai 1,000 euro che non vi dissanguerà.
L'Amplificazione
Ho appena fatto una recensione su quelli che considero le Ferrari degli amplificatori per acustica, gli Schertler Jam X e David X. Vi consiglio vivamente di andare a leggervela (LINK) perchè ci sono molti criteri che vi aiuteranno a scegliere meglio qualsiasi ampli per acustica.
Ora non è detto che dobbiate spendere per forza 2,000 euro per un amplificatore ma tenete conto cosa vi da quel prodotto e cosa rimpiazza, perchè spesso gli amplificatori per acustica fanno molto di più di quello che sembra.
Potete prendere un amplificatore completo come gli Schertler serie X oppure anche un preamplificatore e poi una cassa attiva, sempre di Schertler ad esempio ne trovate di ottimi come gli Yellow. Il concetto è che il suono di un ampli acustico è tutto quello che dovete avere oltre ad una buona chitarra, perchè sta tutto lì. Come tratta le dinamiche o i transienti cambierà totalmente il suono finale e la resa nell'ambiente. Questo fa si che una sola chitarra e una voce possano avere un suono così pieno e soddisfacente da non far rimpiangere nessun altro strumento aggiuntivo.
Oltre a questo, ma ne parleremo nel prossimo punto, un ampli come il JAM X integra un mixer di alto livello con 5 canali, riverbero, una DI e mandata effetti. Se mettiamo assieme tutto questo con prodotti separati vedrete che la somma non è tanto minore. Ed è tutto integrato in un "cubetto" che chiunque può trasportare ovunque.
2- ESSERE AGILI, AUTONOMI E ARRIVARE DAPPERTUTTO
Una regola che ho imparato nel tempo e che, se osservata, vi salverà le terga molte volte è: non fidatevi mai degli impianti delle location.
A meno di avere l'assicurazione di un service degno di questo nome o di un locale con un buon impianto che avete già provato, non fidatevi. Solitamente i locali vogliono spendere il meno possibile per gli impianti, e a volte nemmeno sanno cosa hanno. Ho visto cose che voi umani...
La soluzione migliore è avere tutto in autonomia. Strumenti, effetti, impianto e... tutto quello che vi serve per suonare. L'investimento iniziale può sembrare notevole, soprattutto perchè acquistare un impianto, un mixer e compagnia può essere un disincentivo, ma tutte queste cose ad esempio sono integrate in un ampli piccolo e portatile come lo Schertler JAM X che vi ho citato sopra.
Un/a chitarrista/cantante e un/una cantante con questa configurazione si portano via l'amplificatore, due microfoni, qualche cavo, due aste e leggi e una chitarra acustica. Ingombro ridotto, peso minimo e sta in qualsiasi utilitaria.
Anche la soluzione con un impianto PA esterno è ottima, il vantaggio è quello di avere probabilmente più potenza e più versatilità nella copertura acustica. Lo svantaggio è che potrebbe costarvi di più e sicuramente aumenterà l'ingombro richiesto ed il peso.
Si perchè essere agili è essenziale. Viaggiare con una sola auto magari, per ridurre le spese, e potersi posizionare in qualsiasi location, aumenterà notevolmente la quantità di date che potrete prendere.
Se posso farvi una stima approssimativa, essere totalmente indipendenti negli anni mi ha permesso di ottenere dal 30% al 40% di date in più. Oltre al fatto che avrete sempre il controllo sul vostro suono, tempi di montaggio e logistica. Importantissimo.
3- FORMAZIONI PICCOLE
Anche qui mi sembra di dire una cosa quasi superflua, ma da quello che vedo in giro non lo è affatto. Vedo un sacco di formazioni acustiche da 5, 6 o anche 8 elementi. Mi spiace obbligarvi a questo bagno nella realtà ma a meno di avere già un ottimo seguito, probabilmente non guadagnerete quasi nulla oltre al rimborso spese e sarà piuttosto complicato farsi ingaggiare.
La formazione acustica perfetta va da 1 a 3 elementi. Questo perchè il budget che un locale estivo può/vuole spendere per una data non va solitamente oltre i 300 euro (ma vi proporranno anche molto, molto meno, fidatevi... e imparate a dire no). Capite che guadagnare, ammortizzando il costo di impianto e strumenti e pagarvi le spese, non è semplice se siete più di 3 elementi.
Ci sono altri due fattori che rendono più complicate le cose per band di troppi elementi: il primo è che non tutti i locali avranno lo spazio fisico per ospitare la vostra formazione folk con tre chitarre, fisarmoniche, ottoni e arpa celtica; il secondo è che (questo succede sempre... sempre) le complicazioni nel mettere d'accordo più musicisti, ognuno con i suoi impegni, desideri, manie e vita privata, aumenta esponenzialmente con il numero dei membri. Se volete rendervi la vita semplice, state in pochi, poi quando iniziate a fare palchi di un certo livello, aumentate il numero.
4- MATRIMONI E PARTY
C'è una specie di stigma da parte di molti musicisti su chi suona ai matrimoni e feste. La realtà è che, a parte pochi casi, quasi tutti i professionisti ci sono passati, compresi grandi e grandissimi. Non c'è nulla di male nel suonare ai matrimoni, possibilmente senza "prostituirsi" ai più bassi desiderata di sposi, invitati e organizzazione. E' un contesto in cui si guadagna di più che nei locali (questo è scontato per tutti gli eventi privati) e se si prende un buon giro ci si può fare le ossa e tanta, tanta esperienza.
Ci sono però un paio di cose che mi sentirei di consigliare:
- non dite di si a tutto, o nel giro di poco avrete voglia di smettere di suonare;
- mettete in chiaro scaletta, tempi, location e condizioni economiche prima (meglio se nero su bianco);
- fatevi pagare bene ma siate anche altamente professionali, nessuno desidera avere "rovinato" un momento importante della vita da una band di scappati di casa che si è venduta bene;
- siate pronti ad adattarvi e risolvere problemi: le prese elettriche saranno sempre nei posti più impossibili da raggiungere e la pioggia non è qualcosa per cui affidarsi ai santi.
La mia esperienza è che formazioni con una caratteristica sonora e stile ben riconoscibile hanno più successo. Spesso si tende a voler fare tutto e il contrario di tutto, ma si finisce per competere con tutti e non piacere davvero al 100% a nessuno.
5- TROVARE DATE E INGAGGI
Questo è uno degli ostacoli con cui la maggior parte delle band si scontra e scontra di nuovo durante tutta la sua vita. Chi trova le date, come ci si divide i compiti, chi gestisce i contatti e così via dicendo.
Se nella band c'è una persona che ha una spiccata vocazione per le pubbliche relazioni, ha molti amici e contatti con locali e voglia/tempo di sbattersi, affidate a lui/lei il compito di trovare le date, con una percentuale in più sull'ingaggio.
Oppure ancora meglio se riuscite a trovare una persona esterna fidata che da fare un minimo di management, ingaggiatela. Sarà il membro aggiunto della band, vi costerà qualcosa in termini economici ma probabilmente il numero delle date si moltiplicherà in un modo che non ritenevate possibile e, indovinate, potrete tornare ad occuparvi di quello che dovreste saper fare meglio: suonare.
Inoltre in questo ambiente i rapporti personali sono della più grande importanza. Una persona che vi gestisce il booking conoscerà via via i locali e ci rimarrà in contatto, potendo così garantirvi (se siete andati bene) altre date nello stesso posto, anno dopo anno.
Se volete un ultimo consiglio, questo è uno degli aspetti che dovreste chiarire subito, addirittura prima di formare la band. Avere una visione chiara dei compiti e di chi deve fare cosa renderà tutto più semplice nel tempo.