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Speciale NAMM 2019: tutti i trend e le migliori novità - Parte 1


Probabilmente non c'è mai stato nella musica un periodo di questo tipo. Voglio dire, un periodo in cui la tecnologia ha permeato tutto il mondo musicale in modo così intimo ma allo stesso tempo ci sia un forte bisogno di tradizione, di ritorno alle origini di molti aspetti ed elementi della musica e degli strumenti che amiamo e suoniamo.

NAMM 2019, A CHE PUNTO SIAMO

Con le fiere orientali che non hanno ancora fatto breccia nei cuori dei musicisti e quelle europee che mostrano una fase di prolungata stanchezza, il NAMM di Los Angeles appena conclusosi rimane decisamente l'appuntamento di riferimento per chi vuole fare business nel mondo degli strumenti musicali e per chi vuole immergersi in quello che è probabilmente il più grande ritrovo mondiale di musicisti, produttori ed esperti di musica suonata.

 

Il NAMM 2019 ha segnato sicuramente un punto a suo favore ed a favore della musica. Dopo anni bui e una ripresa più lenta del previsto, gli ultimi due-tre anni sono stati all'insegna di una decisa crescita nel settore. Vista dall'Europa, che ancora non può dire di essersi rilanciata in pieno, forse questo entusiasmo può sembrare un po' smorzato, ma si sa che gli americani sono spesso i primi a cadere ed i primi a rialzarsi proprio per la loro capacità di buttare il cuore oltre l'ostacolo senza troppa paura.
Per questo motivo abbiamo visto tornare alla ribalta i grandi brand, meno timidi e più votati ad un ritorno all'essenza della musica. Allo stesso tempo c'è un ritorno al NAMM 2019 dei grandi artisti. Pur non avendo mai cessato di essere "the place to be", vedere tanti nomi importanti negli stand e negli eventi di quest'anno significa che i marchi hanno voglia di entusiasmare, investono in immagine e tornano a coinvolgere i nomi che contano.

CHITARRA

Del mondo Chitarra al NAMM 2019 proprio non ci possiamo lamentare. Se qualcuno pensava che la chitarra si stesse preparando ad un periodo di declino evidentemente sbagliava. C'è ancora posto per il rock e per la chitarra in questa era di musica elettronica e DJ con le chiavette.
Ecco qui sotto i tre titoli principali che mi sembrano tra i più significativi per riassumere la Chitarra al NAMM.

 

Gibson, dal fallimento al rilancio per tornare un marchio Cool
Con la scelta di JC Curleigh come nuovo amministratore delegato, Gibson ha voluto imprimere un forte cambio di marcia per far dimenticare gli errori del passato. Il marchio della G vuole tornare alle sue radici, concentrandosi sulle chitarre e su quello che i chitarristi vogliono davvero, senza forzarli ad accettare innovazioni estreme o prodotti che non rispettano la storia del marchio.
Culreigh viene dal successo con Levi's, ha un'attitudine rock'n'roll ed anche nel modo di sorvolare sulla disastrosa condotta passata che ha portato Gibson sulla via del fallimento, sa cosa dire e come, mantenendo sempre una certa leggerezza. E' quello che ci voleva e Gibson, attesa alla prova del NAMM, ha riportato la tradizione in primo piano, ricominciando dal valorizzare ciò che ha di più importante.

 

 

Fender, vintage e nuovo per un pubblico sempre più vasto
Non è un segreto, anche Fender non sta passando momenti d'oro. Tuttavia il passo falso di Gibson ne ha probabilmente alleggerito la posizione e mediaticamente ne sta uscendo meglio. Questo ha permesso a Fender di sfruttare la debolezza altrui per uscire sul mercato in modo più aggressivo. Quest'anno infatti al NAMM, Fender è stata una vera sorpresa per numero di uscite e ampiezza delle novità.

 

Anzitutto la America Acoustasonic Telecaster. E' una chitarra acustica ed elettrica allo stesso tempo, in grado di coprire grazie ad un processing di altissimo livello, un corpo con cassa di risonanza in stile acustico ed una serie di pickup combinati, tutte le sonorità e sfumature tra un suono pienamente acustico ed uno elettrico. La novità è davvero interessante, le prime impressioni notevoli, il prezzo di oltre duemila euro un po' meno. Non tanto perchè non li valga, ma perchè il mercato ha dimostrato di respingere spesso queste innovazioni quando si posizionano in fascia alta.

 

Ma Fender ha anche spinto l'acceleratore su tutta la gamma. Il Custom Shop sforna modelli speciali e signature come se non ci fosse un domani, la serie Jimmy Page Telecaster - con il modello di punta da ben 25 mila dollari! - è stata uno dei picchi mediatici della fiera, e poi i nuovi modelli classici rivisitati, la serie Parallel Universe con i suoi ibridi intriganti, i brand collegati come EVH, Charvel e Gretsch, i pedali, gli amplificatori e gli accessori. Insomma Fender vuole proprio avere una chitarra per tutti, e non trovarla qui in mezzo è davvero difficile.

 

 

La ripresa dei pedali, suoni elettronici e vecchie conoscenze
Un mercato che sembra sempre arrivato alla saturazione e poi si riprende sempre. Anche quest'anno un'indigestione di nuove uscite nel settore pedali.
Dal punto di vista mediatico, vista l'enorme risposta del pubblico, il vincitore è stato senza dubbio l'MXR Dookie Drive Green Day. Il primo febbraio di 25 anni fa usciva Dookie, uno degli album rock più venduti della storia, con oltre 15 milioni di copie, un Grammy e disco di diamante. Così Dunlop ha deciso di onorare questo disco con un pedale sviluppato assieme al frontman dei Green Day, Billie Joe Armstrong. Niente di mai visto però sono sicuro che andrà a ruba, è un overdrive che cattura le sonorità distorte preferite da Billie Joe sul disco, combinando le sonorità di due ampli Marshall Super Lead customizzati per il suo sound.

 

 

Quindi abbiamo il trend che sta guidando questo periodo: i pedali synth. Probabilmente per riuscire ad adattare le chitarre alla sonorità sempre più elettroniche della musica di oggi, troviamo tra i migliori i Mono Synth di Electro Harmonix, sia per chitarra che per basso, ed il furioso Swarm di Beetronics, solo per citarne un paio.

 

 

Non possiamo infine lasciare la zona chitarre senza citare i due pedali forse più interessanti ed innovativi atterrati al NAMM 2019. Parliamo dello Strymon Volante, la soluzione definitiva per chi ama i delay analogici di tipo magnetico, e del Catalinbread Coriolis, un effetto così strano e potente da unire harmonizer, wah, filtri, pitch shifter e sustainer, una vera fucina da sound design.

TASTIERE

Per quanto riguarda il mondo tastiere già avete avuto modo di leggere sulle nostre pagine diversi articoli riguardo alcune novità significative il nostro Riccardo Gerbi ci ha servito uno dei suoi speciali su uno dei brand che ha dominato con le sue novità questo NAMM Show, Native Instruments.

Tra i marchi più in vista, e come non poteva essere, ci sono i grandi player di questo settore. Casio, Roland, Native Instruments e Yamaha. Il ritorno agli anni '80 non è più una sorpresa ma la nuova SHS-500 Keytar di Yamaha non è che la sintesi fatta a strumento di come questa febbre non sia ancora finita, e tutto sommato non ci dispiace.

 

Dovendo delineare due tendenze che hanno reso questo NAMM particolare nel mondo tastiere e synth posso sintetizzare con due titoli.

MIDI 2.0, un passo storico
Inutile ricordare quanto sia stato importante il protocollo MIDI per la musica. Una di quelle invenzioni che hanno letteralmente fatto da struttura portante per tutta la musica a venire dall'inizio degli anni '80.
Abbiamo già scritto un breve articolo sul MIDI 2.0  e sicuramente ne riparleremo quest'anno perchè, dopo circa 10 anni di sviluppo, entrerà probabilmente già nei prossimi mesi nei software, synth e DAW più importanti espandendone notevolmente le capacità, la risoluzione, la compatibilità con il web e la praticità.

 

Midi 2.0 strumenti musicali

 

Sempre più Synth-mania, ma il mondo Eurorack è saturo
Come per i pedali per chitarra, anche per il mondo Eurorack doveva arrivare il primo periodo di stanca. Dopo l'ubriacatura dei recenti anni, con una crescita esponenziale del numero di moduli disponibili e, anche dei prezzi, quest'anno si è notata decisamente una diminuzione delle uscite. Non è ancora chiaro se siano le vendite ad essere già notevolmente calate oppure se i brand produttori si sono presi una pausa per dedicarsi ad altri progetti, ma nel 2019 avremo la conferma o meno di questo trend.

 

Il versante synth invece sembra non volersi proprio fermare e qui una politica intelligente da parte dei marchi più importanti sta mostrando i suoi frutti. Negli anni precedenti abbiamo assistito ad abbassamento notevole della soglia economica di entrata per accedere a suoni synth di ottimo livello. Questo ha permesso a migliaia di giovani musicisti e tastieristi di entrare nel mondo della sintesi. Ora è arrivato quindi il momento di fare un passo oltre, ed abbiamo visto al NAMM diverse novità che vanno a potenziare le possibilità delle uscite entry-level degli anni precedenti. Tra tutti ne scegliamo due: il Korg Minilogue XD, l'estensione dell'ormai famoso synth analogico giapponese,  e l'Arturia Micro Freak, che realizzando un ibrido alla francese tra digitale ed analogico ci porta nel mondo dei synth ispirati al Buchla ma con un prezzo di entrata di poche centinaia di euro e una versatilità notevole.

 

 

Rimanete collegati perchè domani continueremo con lo Speciale NAMM 2019 per parlarvi di Recording, Batteria ed altro ancora.

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