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Steve Vai rivela la sua impressionante collezione di chitarre


Vi siete mai chiesti quante chitarre possa mai avere o collezionare nella sua carriera un grande chitarrista come Steve Vai? Io spessissimo, poichè per noi chitarristi sono non solo degli oggetti di cui ci innamoriamo follemente ma anche i nostri strumenti di lavoro. I grandi di questo strumento, soprattutto poi quelli che hanno modelli signature, solitamente possiedono decine e decine di chitarre. E' di qualche tempo fa la notizia che David Gilmour ha messo all'asta 140 delle sue chitarre più preziose per scopi benefici. Altrettanto famosa è la collezione di chitarre ed amplificatori di Joe Bonamassa, custodita nella sua incredibile Nerdville, e qui in Europa non siamo da meno con i due chitarristi degli Scorpions che possiedono innumerevoli chitarre per un valore non ben specificato di milioni di euro, con Rudolf Schenker che è probabilmente ad oggi il più grande collezionista al mondo di Gibson Flying V.

 

Collezione chitarre Steve Vai strumenti musicali

Una parte della collezione di Steve è a sua disposizione nel suo studio The Harmony Hut ad Encino, dove lavora e vive.

Il funambolico Steve Vai, che fa parte del mitico trio dei guitar-hero più blasonati della storia Satriani-Malmsteen-Vai, ha però una collezione davvero mastodontica, che ha reso necessario negli anni un luogo apposito custodito e qualcuno che si dedicasse alla manutenzione di questi strumenti. Sono circa 300 le chitarre possedute attualmente da Steve ed oltre 400 quelle che sono state catalogate in questo nuovo archivio che Vai ha voluto realizzare ed integrare al suo sito ufficiale. Un vero e proprio museo digitale su sito Vai.com che ha richiesto un lungo lavoro di catalogazione e ricerca, soprattutto dei modelli non più in possesso di Steve perchè regalati, donati, venduti o rubati.

 

Ibanez Jem Originale

Steve con la Ibanez Jem originale ora in prestito al National Guitar Museum.

Per tutti i chitarristi, e per i liutai, è una risorsa davvero interessante da sfruttare per conoscere non solo la storia di uno dei chitarristi più importanti degli ultimi 50 anni attraverso i suoi strumenti, la sua naturale estensione artistica, ma anche per studiare e 'rubare' i segreti che nel corso della sua lunga carriera Steve ha saputo infondere nei suoi strumenti per ottenere di volta in volta il suono o l'immagine desiderata.
Si va dalla chitarra a tre manici a forma di cuore Red Heart I utilizzata nel video di David Lee Roth "Just Like Paradise" che ora è in bella mostra all'Hard Rock Cafè di Los Angeles, passando per le decine di JEM che hanno segnato e contraddistinto Vai lungo quasi tutta la sua carriera diventando una dei modelli più iconici della storia della chitarra. E' poi ci troviamo le famose ed estrose Despagni realizzate dal liutaio ed amico di Steve, quindi le numerose Ibanez Universe con le loro finiture psichedeliche e gli strumenti custom-made più strani e particolari, come il sitar-arpa ragalatogli da Sterling Ball di Music Man ed utilizzato in “Upanishads” nel disco Modern Primitive.

 

Molti non sanno per esempio che Steve ha suonato e possiede molte Strato ed hanno una sezione dedicata sul sito. La Strato è una chitarra che ha un posto speciale nel cuore di Steve, soprattutto la sua ormai famosa "Sticker Strat", comprata da Steve e sua madre a 16 anni per la sua passione per Ritchie Blackmore e perchè rispetto alla sua SG precedente questa aveva il Whammy bar, un'ossessione fin da subito per lui che dura ancora oggi. La utilizzò per quasi tutti i suoi anni di studio, nelle sue prime band del liceo e poi con Frank Zappa, fino a sostituirla una volta entrato negli Alcatraz poichè aveva un sound troppo brillante.

 

Steve Vai Sticker Strat strumenti musicali

La Sticker Strat è una delle prime chitarre di Steve ed una di quelle a cui è più legato emotivamente.

E c'è anche una richiesta di Steve a tutti i suoi fan, poichè nel sito sono presenti anche chitarre che gli sono state rubate. Per cui attraverso il catalogo Vai chiede a chiunque abbia informazioni sui modelli rubati o persi di fargli sapere. Un'occasione quindi di poter magari entrare nella storia di questi strumenti ritrovandoli magari in vendita su qualche sito online o in qualche collezione privata in giro per il mondo.

 

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