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Synth Sound: Supersaw, il suono che ha rivoluzionato la dance


Synth Sound: Supersaw, il suono della dance

Un po’ di storia…

Nel 1996 l’avvento della tecnologia digitale portò alla nascita dei primi sintetizzatori digitali virtual analog e permise agli ingegneri giapponesi di Roland di uscire dagli schemi ed inventare un sintetizzatore che implementava un nuovo tipo di forma d’onda, che da quel momento in poi ha lasciato un’impronta sonora determinante non solo nella musica elettronica ma nel sound design di tutta la musica moderna.

Il sintetizzatore in questione era il Roland JP-8000 ed il timbro che andremo ad analizzare é quello generato dalla mitica (ed ormai inflazionatissima) forma d’onda supersaw.

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Per darvi un riferimento timbrico e musicale, stiamo parlando del suono Lead presente nel 99% della produzione di musica elettronica, dance, techno, trance dal 1996 fino ai giorni d’oggi. L’amour Toujours di Gigi D’Agostino, Faded di Alan Walker, Wake me up di Avicii, giusto per citare alcuni fra i brani più famosi, ce ne sarebbero mille altri ma credo che abbiate già intuito di cosa stiamo parlando.

L’idea iniziale degli ingegneri nipponici era quella di simulare una sezione di strings, ovvero di strumenti ad arco, partendo però da forme d’onda tipiche della sintesi sottrattiva dei sintetizzatori analogici. La forma d’onda di partenza, scelta per questo scopo, fu la dente di sega (saw wave), per il fatto che come contenuto armonico era la più simile al suono di un violino.

Sfruttando la potenza dei DSP digitali, unirono il suono di sette forme d’onda all’unisono in un unico oscillatore ricreando un timbro ricco e corposo, molto simile ad una sezione d’archi in un’orchestra.

Detta così sembra una cosa da nulla, ma fino a qualche anno prima sarebbe stata una cosa enormemente dispendiosa da realizzare con tecnologia analogica!

Analisi dell’oscillatore SUPERSAW

Come già accennato l’oscillatore SUPERSAW é in grado di generare un timbro complesso, composto dalla somma di 7 onde a dente di sega (sawtooth) che suonano simultaneamente, ma leggermente stonate fra loro. La forma d’onda che viene generata ha un timbro ricco e vibrante simile al ronzio tipico dello strusciare dell’archetto sulle corde dei violini.

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La caratteristica fondamentale di questa forma d’onda é costituita proprio dalla stonatura delle varie onde che la costituiscono.

Come possiamo osservare dall’immagine, mentre la forma d’onda centrale é perfettamente corrispondente all’intonazione della nota che stiamo suonando, le tre che la precedono e le altre tre che la seguono sono leggermente stonate in modo proporzionale, rispettivamente in positivo ed in negativo.

Questa stonatura bilanciata, permetterà al nostro cervello di percepire sempre il valore medio delle varie frequenze come nota centrale. Il risultato sarà quindi sempre armonico e non sembrerà stonato, bensì percepiremo l’aumentare o il diminuire della vibrazione della forma d’onda (battimento armonico), in base alla percentuale di stonatura (detune).

Nel sintetizzatore JP-8000, l’oscillatore SUPERSAW dispone di due parametri fondamentali per la regolazione del suono: LEVEL e SPREAD.

Il parametro LEVEL permette di dosare il volume delle saw waves che si vanno a sommare all’onda principale, mentre lo SPREAD controlla proporzionalmente la stonatura (detune) delle onde stesse, rendendo quindi più o meno denso e vibrante il timbro risultante.

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Nell’immagine qua sopra, le stanghette rosse rappresentano le forme d’onda controllate da questi due parametri e possiamo osservare chiaramente come queste possono essere dosate in ampiezza e detunate a piacere.

Ovviamente questa è una tecnologia brevettata da Roland e dal 1996 fino ai giorni d’oggi, è esclusiva dei sintetizzatori dell’azienda nipponica.

Attualmente infatti la possiamo trovare ufficialmente nei synth come GAIA-2, JUNO-X, JUPITER-Xm, FANTOM o dentro a VST come Zenology.

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Per avere una Supersaw, devo per forza utilizzare un sintetizzatore Roland?

Esistono delle soluzioni alternative per ottenere questo tipo di sonorità e adesso andremo ad osservarle.

Nell’esempio che segue, prendiamo come riferimento il suono lead del brano Animals di Martin Garrix (min.1:22 e min.2:30) ed andremo a ricrearlo passo per passo, utilizzando il VST Arturia Pigments.

Se non possedete questo strumento niente paura, le stesse impostazioni potranno essere applicate anche su altri strumenti con risorse simili.

Il punto chiave per poter ricreare questo suono, é quello di avere più forme d’onda a dente di sega che suonino simultaneamente e poi fare in modo di stonarle quel tanto che basta per creare del movimento grazie ai battimenti del contenuto armonico.

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“Animals Supersaw Lead” ricreato con il VST ARTURIA Pigments

 

Sfruttiamo tutti gli oscillatori che abbiamo a disposizione, mettendo il loro volume al massimo (0,00dB), impostiamoli sulla forma a dente di sega e stoniamo il secondo ed il terzo oscillatore di qualche centesimo in alto e in basso in modo proporzionato (+0.280st e -0.280st).

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Il timbro così ottenuto é ancora lontano dalla supersaw originale, che ricordiamo essere composta da almeno 7 onde. Per sopperire a questa mancanza, utilizzeremo la funzione UNISON che ci permetterà di moltiplicare virtualmente il suono dei nostri oscillatori.

Impostando il parametro Voices a 3 con Detune al 3% riusciremo ad avere ben 9 onde a dente di sega (3x3), quindi ancor di più dell’originale!

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Arrivati a questo punto alcuni di voi penseranno che potremmo addirittura esagerare, dato che la moltiplicazione della funzione UNISON può arrivare, nel caso di Pigments, anche a x8 o più, ma attenzione! Moltiplicando le voci ed utilizzando troppe onde simultaneamente il nostro timbro perderà man mano di incisività, un po’ come pensare che, usando tre punte simultaneamente con un trapano, si possa bucare meglio una parete.

Inoltre non dimentichiamo che la polifonia del nostro sintetizzatore subirà una diminuzione proporzionale alle voci che stiamo usando.

In un sintetizzatore con 16 voci di polifonia (note suonabili simultaneamente), con la funzione unisono x2 attivata, ne avremo di conseguenza la metà, ovvero 8, mentre con l’unisono x4, rimarranno solamente con 4 voci simultanee utilizzabili e così via.

Anche il carico sulle risorse hardware, nella caso dei VST si farà sentire, aumentando di molto la percentuale di utilizzo della CPU del nostro computer, quindi in conclusione… esagerare non serve a nulla! (Esempio audio Unison Example.wav)

Tornando al nostro suono, per poter aggiungere maggior spessore, copiamo le impostazioni effettuate sul primo oscillatore (utilizzando la funzione copy/paste sull'Engine di Pigments) e riportiamole sugli oscillatori del secondo Engine, impostando però il Coarse Tuning di quest’ultimo a -12st, ovvero un’ottava sotto. Modifichiamo leggermente anche il Detune dell’UNISON impostandolo al 2% in modo da avere dei toni bassi più presenti.

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Adesso é arrivato il momento di regolare correttamente il comportamento degli inviluppi.

Per quanto riguarda l’ENV VCA, impostiamo l’Attack a 0, il Decay a 50ms, il Sustain a 0.540 ed il Release a 240ms.

Lo scopo di queste regolazioni é quello di enfatizzare il transiente di attacco, mantenere sostenuto il livello del suono quanto basta ed avere un rilascio netto ma naturale alla fine della nota. Non dimentichiamoci di modificare il parametro Dec Curve a -7 in modo da avere un decadimento dal comportamento esponenziale, più percussivo e naturale.

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Prendiamo anche l‘ENV 2 ed impostiamolo con Attack a 0, Decay a 890ms (con Dec Curve -8) e Release a 430ms

Utilizzeremo questo inviluppo come modulazione per il parametro Cutoff del Filtro, tramite la funzione ASSIGN

Il valore di partenza del Cutoff deve essere impostato a 4830Hz e l’intensità della modulazione al 30% (0.31). Anche questa regolazione contribuisce a far ottenere maggior presenza e brillantezza alla fase di attacco del nostro timbro.

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A questo punto il nostro suono é già praticamente pronto per l’uso, l’unica cosa che potremmo pensare di aggiungere, per poterlo inserire all’interno di una traccia, é un Compressore, un filo di EQ ed un riverbero.

Fortunatamente Arturia Pigments, nella sua sezione effetti, incorpora tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

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Le regolazioni che applicheremo al compressore ci permetteranno di farlo funzionare come transient shaper per enfatizzare ancora di più la punta di attacco del nostro lead.

Utilizziamo quindi una Ratio 2.00/1, impostiamo un tempo di Attack lento a 27.4ms ed il Release a 51.9ms. La soglia (Threshhold) andrà impostata in modo che il compressore entri in azione al superamento dei -15.2dB. Dopodiché, per compensare la perdita di segnale dovuta alla compressione, alziamo l’Output Gain a +5.76dB.

Facendo una prova veloce, accendendo e spegnendo il compressore, ci renderemo immediatamente conto dell’efficacia di queste regolazioni.

Utilizzeremo l’EQ per enfatizzare i toni alti, per fare in modo che il nostro timbro diventi più tagliente e riesca a penetrare con più facilità il mix. Impostiamo il parametro High fc a 5500Hz e regoliamo High Gain a +5.78dB lasciando la curva High Q al valore di default 0.707.

Per ultimo utilizzeremo l’algoritmo Hall sul nostro riverbero. Possiamo lasciare tutti i parametri allo stato di default di Pigments, tranne che per il Dry/Wet che imposteremo al 45%, il Size, che allungheremo a 1.45 ed il Predelay che imposteremo a 29ms.

Riguardo quest’ultimo parametro, il valore non é casuale in quanto 29 millisecondi corrispondono ad 1/64 del tempo della nostra canzone che ha un ritmo di 128BPM.

La coda del riverbero quindi lascerà spazio all’attacco del suono ed entrerà sempre a tempo con tutto il resto! (Esempio audio “Riff Animals No FX - with FX.wav”)

Il nostro suono adesso é pronto per l’uso! Buon divertimento!

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