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TEST: Headrush Gigboard, pedaliera touch compatta

Qualità dei suoni7.5
Interfaccia utente9
Versatilità9
Costruzione8
Prezzo8.5
8.4

Dopo la Headrush  Pedalboard Eleven HD Expanded, una pedaliera che si è inserita in maniera davvero competitiva in un mondo già affollato di emulatori di amplificazione per chitarra come Kemper, Axe FX, Helix e Positive Grid, Headrush segue la canonica declinazione che vuole dopo il prodotto di punta che si esca con un prodotto più compatto, che anche dal punto di vista del prezzo possa conquistare una fascia di pubblico più ampia e meno disposta a spendere cifre sopra i mille euro.
A questo scopo è uscita la 'piccola' Headrush Gigboard, che in circa metà dello spazio però fa corrispondere ben più della metà delle funzioni della sorella maggiore.

headrush gigboard

PRESENTAZIONE

Si perchè la Gigboard di fatto condivide lo stesso software e la stessa interfaccia utente della pedaliera più grande e le sue limitazioni sono dovute più che altro al numero di pedali controllabili in maniera fisica con i footswitch, alla mancanza del pedale di espressione integrato ed agli I/O più ridotti ma comunque sufficienti per qualsiasi tipo di applicazione, che siate professionisti o amatori, in studio o dal vivo.

 

Lo chassis rimane in acciaio - ottima notizia - ma ovviamente diminuisce il peso aumentandone la portabilità. Poco più di 3 Kg per la Gigboard che quindi può essere tranquillamente messa nello zaino e forse anche nelle custodie per chitarra più capienti. Non cambia anche il concetto innovativo del  display touch screen HD da 7" da cui si può controllare veramente in modo super intuitivo tutto il nostro setup virtuale.
Ciò che cambia invece sono gli switch a pedale, in questo caso quattro e senza i mini-display per i nomi degli effetti. Rimangono comunque le barrette LED multi-colore che ci aiutano ad orientarci sulla pedaliera anche al buio. Abbiamo poi sulla parte superiore un master volume ed un solo encoder rotativo multi-funzione per il settaggio dei parametri selezionati. Le connessioni sono sul retro e sono un ingresso per lo strumento, Aux In, MIDI I/O, USB audio bidirezionale, output dual mono, send/return, uscita cuffie, uscita per ampli esterno, ingresso per pedale di espressione.

headrush gigboard

IL SOFTWARE E L'INTERFACCIA

Come detto il software rimane il ben collaudato Eleven HD Expanded che usufruisce di un processore quad-core in grado di non far percepire alcuna latenza al chitarrista, anche quando si utilizzano i setup più impegnativi per il DSP.
La dotazione di modelli virtuali è generosa quanto quella della sorella maggiore, con un arsenale di amplificatori, cabinet, microfoni ed effetti che non lascia a bocca asciutta praticamente nessuno. Abbiamo, grazie anche al nuovo aggiornamento di cui parlerò più sotto, 41 modelli ampli, 15 cabinet, 10 microfoni, 6 pedali di saturazione, 5 tra compressori, limiter, gate ed eq, 17 effetti di modulazione, 9 effetti di ritardo con riverberi e delay, 8 rotary e 5 effetti di espressione. Sono inclusi anche 160 IR integrati (espandibili nei formati WAV e AIFF con sample rate da 48 a 192 kHz e bit rate da 16 a 32 bit). Un looper più che abbondante con 100 layer possibili e 20 minuti di memoria, che per un chitarrista corrisponde praticamente ad un tempo infinito.

 

Dicevo del firmware 2.0. Headrush ha da pochissimo aggiornato il software di Gigboard, ottimizzando in modo a mio parere positivo i piccoli difetti dell'interfaccia. Inoltre ora è possibile utilizzare i footswitch per selezionare fino a quattro Rig, invece dei due precendenti e cambiare il preset colori del display e dei LED.
Sono stati aggiunti anche diversi ampli ed effetti, ma soprattutto molte IR di cabinet, che forse erano proprio quello che mancava al Gigboard per fare il salto di qualità, visto che i cabinet precedentemente integrati avevano qualche pecca in fatto di realismo.

 

INTERFACCIA

L'idea di Headrush è sicuramente vincente, fonde uno dei gesti più comuni che ci siamo abituati a fare negli ultimi anni, l'utilizzo del touch screen, con una grafica semplice ma estremamente chiara e precisa.
Questo è uno dei motivi principali di distinzione delle due pedaliere della casa, che rispetto alla concorrenza di evidenziano per un approccio assolutamente immediato anche per i meno esperti degli emulatori. Il sottoscritto, ad esempio, abituato ad utilizzare Kemper da anni, non ha nemmeno avuto bisogno di aprire il manuale per capire il 90% delle funzioni e possibilità.

 

Lo schermo touch è abbastanza preciso da seguire tutti i movimenti delle dita e permette di spostare i pedali e tutti gli elementi della pedaliera semplicemente trascinandoli, scorrere sui menù a tendina e variare i parametri in modo immediato. L'unico appunto che posso fare da questo punto di vista è l'utilizzo di una nomenclatura di effetti, ampli e preset che non è sempre chiarissima se non si è proprio navigati.

 

headrush gigboard

LA PROVA

Come detto, dopo pochi giorni che avevo in prova la Gigboard è stato aggiornato il sistema operativo e mi sono subito affrettato a fare l'aggiornamento. Con mia grande soddisfazione i nuovi IR, ovvero le risposte all'impulso che permettono a Eleven HD Expanded di emulare il comportamento dei cabinet, sono più precisi e più realistici, facendo salire non di poco la qualità del prodotto. Probabilmente non siamo ancora a livello di Kemper da questo punto di vista ma le potenzialità ci sono, ed anche il prezzo in effetti è decisamente inferiore.

 

Non sono uno di quei chitarristi che vuole trovare tutti gli effetti corrispondenti e ne giudica la qualità dalla somiglianza con l'originale. Certo sarebbe meglio se i modelli di riferimento non si discostassero troppo da quelli digitali, ma alla fine della fiera se suonano bene ormai non conta più nemmeno tanto, poichè pochi di quelli che utilizzano questi emulatori hanno potuto provare dal vivo una Plexi degli anni '70 o un Fender Tweed originale.
Per questo motivo posso dire che la maggior parte dei modelli emulati sono convincenti dal punto di vista del suono e della qualità. Probabilmente non riescono ad ottenere la stessa dinamica e controllo sul tocco degli originali analogici, ma questo è un po' il prezzo da pagare in questi casi.

 

Gli effetti sono tanti e sono altrettanto facili da usare, con tante possibilità sotto le mani che ci si può stancare prima di averli provati tutti. Per questo Gigboard è una soluzione davvero utile per chi vuole suonare con molti effetti ed in molte situazioni diverse e portarsi dietro proprio il minimo indispensabile. Inoltre la connessione USB audio bidirezionale trasforma la pedaliera in un'interfaccia di registrazione che va direttamente nel computer, per cui anche in studio per fare delle registrazioni veloci funziona in modo più che discreto.

 

Una nota di merito va anche alla possibilità di organizzare i propri rig con delle semplici Playlist che possono rispecchiare la nostra scaletta della serata, che rendono un gioco da ragazzi avere suoni sempre diversi ed adatti ad ogni canzone, con una navigazione più semplice che mai.

CONCLUSIONI

La conclusione è presto detta. Gigboard, con un prezzo di 599€, si posiziona in modo davvero competitivo rispetto alla concorrenza, probabilmente ci vuole ancora qualche aggiornamento per raffinare il suono e qualche piccola pecca, ma il tempo è dalla parte di Headrush, che si è inventata un formato che sicuramente funziona. Il rapporto qualità/prezzo è elevato, e se dal punto di vista assoluto siamo a mio parere ancora un po' sotto a Kemper, il prezzo è vincente per chi non è troppo smanettone ed anzi, cerca qualcosa di semplice che si avvicini all'utilizzo di una vera strumentazione per immediatezza e semplicità, unendo però i vantaggi del digitale.

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