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TEST - iMIDIPatchbay: l'iPad/iPhone si fa Master

RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO7.5
COSTRUZIONE9
FACILITÀ DI USO8
SECONDO NOI
8.2

Chi ha almeno 30 anni ricorderà bene le patchbay MIDI. Nate quando il protocollo MIDI era ancora ai primordi, le patchbay MIDI, al pari delle sorelle audio, consentivano di connettere molti strumenti tra di loro, superando il limite del collegamento 1 a 1 tra tastiera ed expander. L'app iMIDIPatchbay oggetto di quest test permette questo e non solo, troviamo al suo interno alcune funzioni di master keyboard, la possibilità di mostrare file PDF con partiture o appunti e molte altre opzioni che illustriamo più avanti. Per colloquiare col mondo esterno, iMIDIPatchbay richiede la presenza di un'interfaccia MIDI oppure del comune Apple Camera Connection Kit per collegare una tastiera via USB.

 

iMIDIPatchbay

Si presenta così la schermata principale di iMIDIPatchbay

 

INTERFACCIA GRAFICA

La struttura comprende quattro slot di ingresso e quattro di uscita. Il primo ingresso è fornito con l'applicazione mentre gli altri tre sono disponibili come acquisti in-app. A uno slot possiamo assegnare una porta/canale MIDI per collegare ad esempio un expander esterno o una tastiera, oppure una rete di comunicazione interna con un'app, sia essa un generatore sonoro o una sorgente di controllo. Lo slot di input, chiamato Master, dispone di due split per dividere il range della tastiera collegata in tre zone, attivabili liberamente. Poco più in basso la sezione da cui possiamo controllare il generatore sonoro della tastiera collegata. Ovviamente questa sezione perde senso se abbiamo collegato una master senza suoni interni. Lo slot di output, chiamato Extern, offre due potenziometri con corona di LED che controllano volume, pan e altri parametri via Control Change. Sotto, due pulsanti impostano il transpose per ottave.

 

iMIDIPatchbay

iMIDIPatchbay, oltre che per iPad, è ora disponibile anche per iPhone

 

La trasposizione per semitoni invece è globale, per tutti gli slot. Una sezione di filtraggio consente di non inviare determinati messaggi MIDI al generatore. Nella parte più bassa, tre pulsanti determinano a quale zona di tastiera deve rispondere lo strumento assegnato. Nelle impostazioni, decidiamo a quale porta e canale associare lo slot e mediante Program Change e Control Change 0/32 (MSB/LSB) iMIDIPatchbay può impostare il giusto program sull'expander/app associati. La configurazione di tutti gli slot viene memorizzata in una song. Le song sono salvate in un elenco in ordine alfabetico, ma previo acquisto in-app, possono essere organizzate in liste, vere e proprie scalette nelle quali caricare da Dropbox spartiti o annotazioni in formato PDF. Tramite program change possiamo richiamare una song.

 

imidipatchbay

La pagina dedicata ai settaggi relativi agli Input

 

IMIDIPATCHBAY IN PROVA

Vediamo ora qualche applicazione pratica impiegando un iPad, per comprendere le potenzialità di iMIDIPatchbay. Le procedure passo passo sono disponibili sul canale YouTube del programmatore. Come MIDI patchbay: colleghiamo una tastiera all’iPad tramite interfaccia MIDI. Impostiamo i punti di split per creare zone cui associare suoni differenti. Colleghiamo ora fino a quattro tastiere o expander al MIDI Out di iPad, sfruttando il collegamento Thru se non disponiamo di un'interfaccia MIDI multiporta. Ora in ciascun modulo output impostiamo PC e CC 0/32 per richiamare il preset desiderato su ciascun generatore e selezioniamo a quale zona devono rispondere creando split o layer. Possiamo inserire per ogni slot la terna di PC+CC0+CC32 e salvare il tutto in una lista di song, per cambiare velocemente i suoni degli expander collegati. In questo modo, una qualsiasi tastiera senza funzioni di master keyboard e con una sola porta MIDI, può controllare efficacemente fino a quattro generatori.

 

 

Come app host: colleghiamo una master keyboard ad iPad tramite cavo USB o interfaccia MIDI. Impostiamo lo slot Master come abbiamo fatto precedentemente. Ora associamo a ciascuno slot Extern un'app musicale. Salvando nelle song le impostazioni di zone e accensione dello slot, possiamo cambiare rapidamente configurazione così come richiesto in situazioni live. Abbiamo in questo modo un rack virtuale ancora più compatto di un notebook! Applicazione ibrida: possiamo associare app tipo sequencer o arpeggiatori agli slot Master oltre a una normale tastiera MIDI. Questi possono controllare sia app che strumenti esterni, posti in split o in layer tra loro. Se abbiamo due o più master collegate, grazie al filtraggio in ciascuno slot, possiamo controllare un expander o un'app con il sustain pedal della master 1, il pedale di espressione della master 2, la modulation wheel della master 3 e suonare la master 4 sfruttandone l'aftertouch. Questo è molto comodo perché permette di portare con sé solo un sustain e un pedale di espressione e usarli indifferentemente su qualsiasi app o modulo collegati.

 

 

CONCLUSIONI

Come tutte le tecnologie nuove, il proliferare di idee e soluzioni comporta anche una certa misura di confusione. Così come accadde durante l'introduzione dei protocolli di comunicazione tra strumenti elettronici, tra i quali il MIDI ebbe la meglio, anche con iMIDIPatchbay abbiamo incontrato qualche problema. Questo non è dovuto all'app, che cerca di essere più universale possibile, ma agli strumenti virtuali. App diverse della stessa software house supportano protocolli diversi e quindi risultano utilizzabili o meno da host come iMIDIPatchbay. Alcune app infine necessitano un riavvio affinchè iMIDIPatchbay le riconosca, oppure occorre spegnere e riaccendere lo slot.

 

 

Insomma, è nostra opinione che allo stato attuale dell'evoluzione tecnologica, un rack virtuale o una master keyboard virtuale su iPad sia una soluzione molto suggestiva e sicuramente comoda per una jam session tra amici, ma per un utilizzo dal vivo consigliamo di scegliere attentamente le app con cui suonare e verificare quali sono realmente utilizzabili in un host e affidabili. Ci preme tuttavia ricordarvi che anche quando comparvero i primi virtual instrument fu grande lo scetticismo nell'utilizzarli dal vivo, ma nel 2018 ormai più della metà dei tastieristi usa strumenti virtuali anche sul palco: si tratta solo di dare alla nuova tecnologia il tempo di maturare.

 

PRO

Completa dotazione di funzioni
Supporto sia di strumenti interni che esterni

CONTRO

Verificare la compatibilità degli strumenti iOS che si intende caricare negli slot

 

INFO

  • Prezzo: applicazione - 13,99€ 
  • In-app purchase - 10,99€ 

 

SITO UFFICIALE

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