La serie Aira si è arricchita di tre modelli di console digitali. La più piccola della serie è DJ-202, che mantiene una peculiarità rispetto alle sorelle maggiori, l’integrazione di un sequencer con i leggendari suoni delle drum machine TR
Roland DJ 202 è una console digitale per DJ a due deck, con mixer a due canali, dedicata al software Serato DJ. Così come per le sorelle maggiori DJ 808 (AF13/18) e DJ 505, anche la DJ 202 presenta i matrixiani colori nero e verde acceso, che la rendono subito riconoscibile come parte integrante della più estesa famiglia AIRA. L’entry level delle console Roland presenta una particolarità che la differenzia dai prodotti entry level di altre aziende, l’integrazione di uno step sequencer hardware realizzato mediante i 16 performance pad presenti sui deck, che permettono la riproduzione sia di campioni audio caricati nel sampler di Serato DJ, sia di campioni generati dal processore interno con tecnologia ACB (Analog Circuit Behavior), che ricreano fedelmente i suoni delle drum machine TR-808 e TR-909.
In prova
Roland DJ-202 è molto leggera, pesa solo 2,1 Kg. La sua leggerezza però non è affatto sinonimo di fragilità, anzi. Si presenta come un controller compatto e robusto. L’ergonomia è molto buona, con le due incavature laterali che ne permettono una facile e salda presa. Dal punto di vista estetico la preponderanze del verde acceso, contornato da qualche retroilluminazione rossa, ci è piaciuta moltissimo. Una colorazione e design futuristici, che hanno sempre il loro fascino collocati in una console. La connettività è essenziale.
L’assenza di ingressi audio però ne limita l’utilizzo in caso di upgrade del software, impedendone l’utilizzo come sistema DVS e relegando l’utente ad un utilizzo dello scratch solo tramite jog-wheel. C’è da dire che le dimensioni delle jog-wheel e la loro ottima risposta al tocco, non fanno sentire di certo la mancanza di collegare un piatto con vinile, almeno a chi si sta avvicinando alla tecnica dello scratch. Il Sequencer, vero marchio distintivo della DJ 202, è sicuramente un plus degno di nota rispetto ai competitor di stessa fascia di prezzo, così come l’uscita MIDI Out per la connessione di synth esterni. La programmabilità dello Step Sequencer non è immediata, né banale.
Occorre fare un po’ di pratica con le varie operazioni da compiere per selezionare la modalità di funzionamento desiderata. D’altronde i controlli a disposizione sono pochi, date le ridotte dimensioni del controller e quindi si deve prendere un minimo di confidenza nel passaggio dalla modalità One Shot al funzionamento come Drum Machine. La sincronizzazione automatica dello Step Sequencer ai BPM del brano in riproduzione come Master è molto precisa e programmando degli appositi Pattern, l’utilizzo del Sequencer è di notevole ausilio ad esempio durante il passaggio tra due brani, oppure per costruire una base ritmica sulla quale scratchare e riprodurre parti vocali o campioni del Sampler.
Occorre fare però attenzione a non sovrascrivere i Pattern creati, in quanto non è possibile effettuare una esportazione degli stessi. Si possono solo reimpostare i Pattern di fabbrica con una procedura procedura illustrata nel manuale. I campioni ispirati alle drum machine TR Series hanno un ottimo suono, davvero ben riprodotto dalla tecnologia ACB (Analog Circuit Behavior). Sono presenti dodici differenti Kit di suoni e otto Pattern. Anche l’uscita cuffie ha un suono potente e limpido, che permette un ascolto preciso anche in caso di volumi di riproduzione molto alti come quelle di un club.
Entrando nel dettaglio tecnico hardware e software, il funzionamento del controller richiede l’installazione di appositi driver sia per Windows che per Mac, liberamente scaricabili dal sito Roland. Il riconoscimento e il funzionamento con Serato DJ Lite è immediato e l’abbinamento dei controlli hardware/software è ovviamente ottimale. Lascia però un senso insoddisfazione vedere alcune label riportate sul controller, come lo Slicer o l’FX Mode, che non sono però utilizzabili se non con l’upgrade del software alla versione PRO, il che porta verso un upgrade quasi obbligato del software, con un incremento di spesa abbastanza importante dato che Serato DJ Pro costa quasi la metà del controller.
Così come il Roll preimpostato a 1, 2, 4 e 8 Beat, di fatto è poco musicale, dato che solitamente è utilizzato per creare dei drop che portino l’ascolto verso una tensione uditiva elevata e quindi con Roll di frazioni di Beat. Una grande nota di merito invece va riconosciuta alla parte hardware e nello specifico alla qualità dell’uscita audio a 48 kHz e alle impostazioni di sistema, degne di un prodotto di fascia alta. Tramite i Performance Pad infatti è possibile regolare tutta una serie di valori, come il livello di riferimento del Master Out (0, -3, -6, -12 e -18dB), la sensibilità della superficie touch delle jog-wheel e la durata del backspin, l’intensità del filtro low-cut, del noise gate e degli effetti di delay e riverbero applicati all’ingresso microfonico.
Regolazioni per niente scontate su prodotti di questa fascia di prezzo e di fatto utilissime per un settaggio personalizzato e performante del controller.
Conclusioni
Roland DJ-202 è indubbiamente un controller entry level, dedicato a chi vuole cimentarsi per la prima volta con il digital djing o a chi opera in ambienti amatoriali o semi-professionali, ma non ha niente da invidiare ai prodotti concorrenti. Anzi, per alcuni aspetti è molto più performante e creativo, pur mantenendo una essenzialità nella parte software con Serato DJ Lite. Qualcuno disse un tempo “Less is more” e con Roland DJ 202, leggerezza e semplicità, unite alle ampie possibilità creative date dal Sequencer, confermano ampiamente questo motto.
Potete leggere qui il test completo Roland DJ-202 su Audiofader.