Schertler è un produttore svizzero che ha nella qualità audio l’obiettivo della sua filosofia. In catalogo ha il mixer modulare Format48 che abbiamo voluto provare come mixer per tastiere.
Prima o poi arriva il momento in cui servirà un mixer, in studio o sul palco, a cui collegare tutti i synth e le tastiere. Ci sono diverse proposte in commercio, ma quando si valuta il parametro qualità, cercando un prodotto senza compromessi, il numero di possibilità si restringe a pochissimi produttori. Schertler è uno di questi! Se volete approfondire, abbiamo già pubblicato un test su Audiofader relativamente al mixer. La particolarità di questi moduli risiede nella decisione di non usare alcuna retroazione negativa tra ingresso e uscita. Il discorso è tecnico e può essere approfondito leggendo l’intervista di Stephan Schertler che abbiamo pubblicato su Audiofader.
In poche parole, l’assenza della retroazione negativa, un sistema conosciuto da decenni per tenere sotto controllo il gain degli operazionali e la loro risposta, permette di non generare alcuna distorsione dei transienti e di essere molto veloce, arrivando a 30 dB di headroom e garantendo inoltre un segnale molto lineare grazie alla scelta di non utilizzare condensatori lungo le linee audio, particolare adottato anche da poche console professionali del passato e del presente per gli studi di registrazione.
Poiché il mixer può essere assemblato come si vuole, partendo da una serie di moduli distinti tra ingressi e uscite, è possibile creare in pochissimo spazio un mixer a otto canali, espandibili a piacere, con due moduli Multiple In, una sezione Master con due uscite audio (modulo L/R Master) e, volendo, si può aggiungere anche il modulo Aux Master che include la control room, l’uscita cuffia e il talkback. Essendo un mixer in pura Classe-A, anche l’alimentazione ha prodotti dedicati. Si può scegliere il meno costoso alimentatore switching oppure, per chi cerca la purezza totale, un alimentatore lineare con alimentatore torodiale. Vi avvertiamo fin d’ora che il mixer modulare Arthur Format48 non è per tutti: la sua qualità si paga e l’investimento non è da poco, ma assicura prestazioni eccellenti, ben al di sopra di altri mixer con ingressi multipli per tastiere.
Schertler Arthur Format48: il nostro progetto
Per questo test, l’azienda svizzera ci ha messo a disposizione un mixer composto da due moduli Multiple In, un modulo L/R Master e un modulo Aux Master. Le dimensioni del mixer così assemblato, sono ridotte a 14 cm di larghezza, 47 cm di lunghezza e 4 cm di profondità.
Il modulo ART48 Multiple In è il cuore del sistema: ognuno dei due può ricevere fino a quattro ingressi bilanciati, o due stereo, ed è studiato come router per il modulo L/R Master. È possibile impiegare anche connessioni non bilanciate, sempre su jack a ¼”. Art48 Multiple In ha un numero di controlli ridotti rispetto alle channel strip dedicate: ognuno dei quattro canali ha il proprio fader fino a + 6 dB che controlla di fatto il volume, che può essere bypassato con il pulsante Unity al fine di ottenere un’amplificazione neutra a 0 dB che può tornare comoda, per esempio, quando si collegano le uscite di un convertitore audio.
Ogni ingresso, inoltre, è dotato di pulsante dedicato per il Mute e un potenziometro per il pan. L’impedenza di ingresso è impostata a 41,4 kOhm, più che sufficienti per qualsiasi tastiere, e accetta un livello massimo di ingresso di 20 dBu. Il range del fader va da -61 dBu a + 6 dBu e la risposta in frequenza da 10 Hz a 90 kHz. Il livello di rumore è eccelllente e la distorsione armonica, dovuta ai circuiti discreti, vede la presenza soprattutto della seconda armonica, a ma un livello molto basso. In altre parole non sentirete rumore anche al massimo del fader, sempre che la sorgente sia silenziosa. La dinamica e l’headroom sono un altro punto forte di questo modulo: ciò che entra non viene mai schiacciato e lascia fluire il segnale in modo molto naturale.

Arthur Format48 modulo L/R Master
La sezione Master è affidata al modulo L/R Master, dotato di due fader per il controllo dei due canali in uscita, ognuno con pulsante On/Off per Mute. Da notare che il funzionamento dei due pulsanti è il contrario della funzione Mute: devono essere premuti (On) per collegare il segnale audio in ingresso al circuito di amplificazione, pena il silenzio totale in uscita. Il modulo include anche una mandata e un ritorno, realizzati con connessioni jack stereo bilanciate, ma che può accettare anche un ingresso e un’uscita monofonica sbilanciata. I livelli di FX Return e Aux 1 sono gestiti da due fader distinti. Inutile dire che FX Return può essere usato anche per inserire un segnale stereo esterno, portando a dieci gli ingressi del mixer modulare che abbiamo assemblato. Oltre alle due uscite L e R su XLR, il modulo integra anche la connessione per l’alimentatore esterno a + 48 Volt. All’interno del modulo c’è poi un interruttore per disabilitare la funzione di sommatore dei canali collegati.
Il concetto modulare del mixer, infatti, prevede un bus audio che viene indirizzato al modulo L/R Master, il quale è a tutti gli effetti un sommatore analogico di grande qualità. Oltre alla pura funzione di mixer per tastiere, quindi, è possibile impiegare gli otto ingressi in Unity (quindi senza amplificazione) come sommatore analogico della scheda audio. Nulla vieta di aggiungere altri moduli Multiple In per espandere il sistema (in questo caso però ci sono delle avvertenze sulla scelta dell’alimentatore) o inserire altri L/R Master per indirizzare il segnale stereo ad altri ingressi. I dati tecnici del modulo parlano di una impedenza di 130 Ohm in uscita, con un livello massimo di ben + 27 dBu, quasi un record nel mondo dell’audio pro, e una risposta in frequenza da 16 Hz a 125 kHz. Anche in questo caso troviamo una lievissima distorsione armonica, in particolare la seconda, a garanzia dell’analogicità del mixer. Da notare che l’uscita Aux In arriva a un massimo di +26 dBu, ampiamente sufficiente per collegare outboard analogico da cui estrarre dalle viscere ogni componente armonica quando si fa lavorare al limite dell’headroom, mentre l’ingresso FX Return si attesta a + 22 dBu.
Nel nostro mixer non manca il modulo Aux Master, che non è solamente dedicato alla gestione degli Aux e prevede un totale di sei uscite audio. Le prime due uscite Aux 2 e 3, chiamate così per distinguerle da Aux 1 sul modulo L/R Master, lavorano con un jack stereo bilanciato, permettendo come sempre l’uso anche di una connessione mono sbilanciata, e hanno il loro fader dedicato. Una terza uscita è dedicata al PFL (Pre Fader Listen), il cui potenziale si sviluppa con altri moduli di ingresso non usati in questo mixer, dotato di fader dedicato per il controllo del livello. Nel mixer che abbiamo in prova, la funzione non è utilizzabile, perché nessuna channel strip ha un pulsante di PFL. A fianco del pulsante PFL troviamo l’uscita cuffie, dotata di controllo di livello indipendente. Premendo PFL, il segnale inviato all’uscita cuffia è quello relativo al PFL della channel strip ma, non essendo presente il PFL nei moduli Multple In, in pratica funziona come Mute per la cuffie.
Il modulo Aux Master include la funzione di Talkback, il cui microfono a condensatore è integrato nel mixer (molto comodo!), che si attiva con il relativo pulsante e ha un’uscita dedicata TB controllata da un potenziometro per il Volume, oppure può essere inviata ad Aux 2 con il pulsante dedicato. L’ultima sezione è la Control Room, con due uscite bilanciate/sbilanciate L e R con funzione mono e controllo di volume. Il livello dell’uscita cuffia è indipendente da quello della Control Room, con impedenza di uscita a 200 Ohm e un massimo di +25 dBu. L’uscita cuffia ha una impedenza di 6 Ohm con un livello massimo di uscita di + 10 dBu e risposta in frequenza da 16 Hz a 100 kHz.
In prova
L’essenzialità di questo mixer modulare, assemblato per l’uso con tastiere, fa rima con un’altissima qualità del segnale sommato e gestito alle uscite. Facilissimo da usare, una volta compreso che è necessario attivare i singoli ingressi con i pulsanti On, non pone alcun problema nella gestione delle tastiere e soprattutto dei synth modulari. Pur essendo assente un gain per ogni canale in ingresso, si può sopperire abilmente con i + 6 dB dei fader che si sommano agli altri + 6 dB dei fader di Master L/R. Certo avrebbe fatto comodo avere anche il gain, ma lo scopo di questo mixer è il rispetto totale del segnale in ingresso, tanto da poter essere usato come sommatore analogico di ottima classe. È possibile comunque aggiungere altri moduli, per esempio gli Stereo In che includo gain, equalizzazione e PFL ma a un costo maggiore.
Lo scopo di un mixer assemblato in questo modo è legato al routing senza compromessi, con un controllo di livello grazie ai fader, per creare una unità indipendente da utilizzare sul palco, come sub mixer, o in studio per registrare in stereo le tastiere con un livello di amplifcazione e somma sconosciuto ad altri mixer. Qui sta il bello del mixer Schertler Arthur Format 48: il suo timbro è trasparente, i transienti, quando sommati, si mantengono inalterati grazie all’assenza della retroazione negativa e viene aggiunta un colorazione, comunque trasparente rispetto al timbro originale, che crea quella patina di suono professionale che identifica una registrazione professionale.
È un mixer che si possono permettere solo i professionisti che conoscono cosa vogliono e che lavorano in ambiente professionale, sia sul live e che in studio. Ne sa qualcosa Vittorio Cosma, che utilizza un mixer Schertler anche nel suo studio. Qui potete vedere l’intervista realizzata dal nostro Riccardo Gerbi, dove si parla delle sue tastiere e della sua storia. A noi il suono di Schertler è piaciuto moltissimo: niente a che vedere con i vecchi Mackie a rack o con realizzazioni anche più recenti a basso prezzo. Per arrivare a questi risultati sulla dinamica, sull’headroom, sui transienti e sul rispetto del suono occorre passare per mixer da studio di registrazione da decine di migliaia di Euro.
Essendo in Classe A, il mixer si scalda omogeneamente ma non raggiunge temperature torride. Di inverno, in studio, è sufficiente per scaldarvi le mani! La costruzione è molto buona, anche se avremmo preferito avere dei potenziometri di forma differente e, sui moduli Multiple In, più fissi. Nell’uso di questi mesi non è però accaduto nulla: i moduli sono più che affidabili, in piena filosofia svizzera. Punto debole è la connessione all’alimentatore esterno: il connettore multipolare non si è mai staccato ma avremmo preferito una soluzione più sicura e magari a baionetta. Per chi, infine, volesse un mixer più classico e già assemblato, Schertler propone la serie Prime, con ingressi microfonici e Line, Gain, Insert, Direct Out, Eq a tre bande e Send/Return.
Conclusioni
Siete professionisti abituati al lavorare in studi professionali ma avete anche il vostro studio e lavorate nel live: la soluzione mixer modulare di Schertler è la migliore carta da giocare quando volete ottenere, se non superare, quel suono da studio sia in live che in registrazione. Difficilmente potete trattare meglio di così il suono delle tastiere e la soluzione modulare di Schertler, con Arthur Format 48, è senza dubbio high end per orecchie fini. Una volta provato, non si torna indietro.
Ci piace
Suono eccellente
Dinamica e headroom
Transienti perfetti
Modularità
Non ci piace
Connettore per alimentazione
Distributore
Prezzo: su richiesta