Dal nuovo brand di Generalsound, ecco arrivare sul mercato un piano portatile leggero, con tante funzionalità e un prezzo aggressivo: il nuovo riferimento in fascia entry level?
Design “made in Italy” e delocalizzazione della produzione in Cina per abbatterne i costi, ecco il primo modello proposto da TechnoPiano, la neonata divisione dedicata ai pianoforti digitali di Generalsound. A detta del produttore, lo strumento offre un nutrito parco funzioni, tra cui il supporto Bluetooth, un player MP3 onboard, una sezione di accompagnamenti automatici, ma non solo: vediamo nel dettaglio queste corpose caratteristiche.
TechnoPiano TP100H - Caratteristiche tecniche
La prima cosa che salta all’occhio dopo aver sballato il TP100H è il suo peso complessivo, perché stabilisce un nuovo record nella categoria: solo 10 chilogrammi! Complice il guscio in ABS di colore nero che avvolge lo strumento, sollevare e trasportare il TP100H è un gioco da ragazzi. Non ci sono indicazioni riguardo alla provenienza della meccanica “Hammer Action” montata su questo strumento.
La generazione sonora si basa sul Chip SAM5000 della francese Dream, in grado di fornire una polifonia di 128 note. L’arsenale sonoro comprende 200 preset, compresi quelli nel formato General MIDI Standard. Lo switch Tone Rhythm sul pannello consente di richiamare sulla tastiera il Drumset “Standard” (sempre in formato GM). Il parco effetti comprende algoritmi per un riverbero e un Chorus, ciascuno regolabile nell’intensità (8 tipi).
La sezione di accompagnamento automatico è dotata di modalità Synchro per l’avvio, e prevede 100 Style, ciascuno con due variazioni A/B, Fill A/B, Intro ed Ending. Il recorder MIDI interno consente di registrare anche l’esecuzione dell’arranger. Il metronomo è impostabile su sette risoluzioni metriche diverse. Il TP100H è dotato inoltre di 60 Demo Song per l’ascolto o l’esercizio, più un player MP3 con controlli dedicati sul pannello comandi.
Al centro del pannello del TP100H troviamo un piccolo display LCD monocromatico da 128 x 64 pixel, per monitorare timbriche e le principali impostazioni. Tra le altre funzioni, segnalo le modalità di tastiera Layer e Split (con punto di divisione impostabile dall’utente), tre curve selezionabili per la Velocity, il Transpose (range +/- 12 semitoni), la regolazione del volume della parte Rhythm e il Balance delle due voci in Dual, infine l’autospegnimento programmato dopo mezz’ora di inattività.
Tutte le impostazioni riguardanti Tone e Rhythm selezionati sono memorizzabili in quattro locazioni Storage, per un facile richiamo. A corredo del TP100H nell’imballo troviamo un compatto pedale sustain tipo pianoforte, un leggio, l’alimentatore di rete e il manuale in italiano. Tra gli optional, Generalsound offre infine la pedaliera a tre pedali T-Pedal.
Connessioni
Sotto la tastiera sulla sinistra sono poste due prese cuffie e la porta USB per collegare una pen drive da impiegare con il player MP3 interno. In un vano dedicato nel pannello posteriore troviamo la presa per l’alimentatore a corredo, prese audio In/Out in formato Jack Stereo da 6,3mm, la presa proprietaria per il pedale sustain a corredo (o la pedaliera opzionale), porte MIDI I/O, infine l’interfaccia USB per il collegamento a un personal computer.
Il test
Nonostante la riduzione del peso complessivo ai minimi termini, lo chassis in ABS pare piuttosto robusto al tatto, soprattutto nella parte inferiore dove è fissata la meccanica. Il design è moderno, con i bordi arrotondati sui fianchi dello strumento a renderne più snelle le forme, mentre il fondo non è eccessivamente profondo, nonostante la presenza di una meccanica di tipo “Hammer Action”. L’interfaccia studiata per questo strumento merita un plauso, perché è difficile in questa fascia trovare un concorrente che fornisce non solo un display a supporto della navigazione tra le funzioni, ma anche la retroilluminazione alla base di tutti gli switch sul pannello. Le funzioni delegate alla tastiera sono poche e ben individuabili grazie alle serigrafie: pochi gesti per accedere all’editing senza stress.
Il test: meccanica e suono
La meccanica nell’uso si rivela piuttosto silenziosa, nonostante lo chassis in materiale plastico. Rispetto ad alcuni concorrenti in fascia, il tasto esprime una minore consistenza al tocco, rivelandosi poco affaticante nel lungo periodo, inoltre è piuttosto reattivo nel caso di un veloce ribattuto. Una tastiera sicuramente indicata per i più piccoli, ma anche un buon compromesso per chi vuole dilettarsi con un pianoforte/arranger tra le mura domestiche. L’interazione della meccanica con la generazione sonora è ben studiata. Provate a selezionare il timbro di Grand Piano e premere delicatamente un tasto: vi accorgerete che – come nella controparte acustica – il TP100H non emette alcun suono. Certe piccole sfumature non sempre sono rintracciabili su strumenti analoghi in questa fascia di prezzo.
Sulla resa sonora va fatto un distinguo tra l’uso portatile e quello con le cuffie o un impianto di amplificazione esterno. Nonostante una canalizzazione per rinforzarne la resa in gamma bassa ben visibile attraverso le griglie di protezione, gli speaker interni restituiscono un suono con medi sempre in bella evidenza, mentre agli estremi di banda soffrono un poco. In ogni caso, la pressione sonora dell’amplificazione onboard è adeguata a sonorizzare un ambiente di medie dimensioni. Nell’uso con cuffie o un’amplificazione esterna più generosa la musica cambia, perché la resa generale è decisamente rotonda e un pizzico più ariosa in gamma alta. Se usate l’uscita stereo Line, ricordate che per zittire gli speaker interni occorre un adattatore jack inserito in una delle prese cuffie frontali.
Nel timbro principale di pianoforte spicca l’omogeneità dei sample su tutta l’estensione e il buon decadimento; incrementando la Velocity compaiono in gamma alta piccole risonanze che rendono più credibile il suono. Pretendere simulazioni accurate nel timbro è chiedere troppo, però l’effetto smorzatori in gamma alta c’è, e per chi inizia può bastare. Scorrendo la lista dei preset trovate anche altre variazioni del pianoforte acustico, tra cui un gradevole Honky Tonk con un piccolo detune di contorno. Lo split con suddivisione della tastiera impostabile liberamente, ma soprattutto il Balance per dosare il volume di due parti in Layer sono un bel bagaglio a corredo per chi ama – per esempio – combinazioni tra il pianoforte acustico/elettrico e archi o pad sintetici.
Il test: arranger, MIDI e altre funzioni
L’arranger dispone di una diteggiatura preimpostata di tipo misto: essa riconosce gli accordi in maggiore e le settime se premete rispettivamente una nota, oppure contemporaneamente la tonica e il primo tasto bianco alla sua sinistra. Viceversa, per gli accordi in minore dovete premere almeno tre note, come nel modo “Fingered” delle tastiere Yamaha, con la nota del basso che è sempre la fondamentale dell’accordo. Si tratta pur sempre di una sezione di accompagnamento automatico per chi muove i primi passi, e nello specifico l’arsenale di style a corredo è più che sufficiente per divertirsi esplorando un bel numero di generi musicali.
Stranamente, su uno strumento così completo mancano opzioni MIDI basilari quali il modo Local o l’impostazione del canale MIDI di trasmissione della tastiera. Nell’uso come controller MIDI di timbriche esterne, il TP100H trasmette solo la parte principale Upper sul canale MIDI 1, e l’unica soluzione per zittire le timbriche interne è azzerare la regolazione del volume sul pannello. Viceversa, collegato a un personal computer tramite l’interfaccia USB, la sorpresa: TP100H è multitimbrico su 16 canali in ricezione. Questo spiega la mappatura delle timbriche nel formato General MIDI, che nell’uso di MIDIFile commerciali caricati su una DAW si sono rivelate ben bilanciate all’interno di un mix.
L’ingresso audio stereo è una mano tesa in situazioni essenziali tra le mura domestiche, per collegare al TP100H una sorgente di linea esterna come un player MP3 o un mixer. Il player MP3 interno attinge da una pen drive USB collegata alla presa frontale: comodi i comandi trasporto sul pannello, ma non c’è visualizzazione della playlist sul display. Il supporto Bluetooth consente in pochi secondi di collegare il vostro smartphone/tablet, per attingere brani audio per l’esercizio, l’intrattenimento o semplicemente l’ascolto tramite gli speaker onboard. Cosa migliorare nel TP100H? Benché compatto, il pedale sustain tipo pianoforte è un gradito bonus, ma è su presa proprietaria e il suo cavo piuttosto corto rende problematico il posizionamento se il TP100H è poggiato, per esempio, su una scrivania.
Conclusioni
Fatta la somma dei contenuti, il TechnoPiano TP100H può stupire in rapporto al prezzo richiesto. Uno strumento da considerare sia per chi muove i primi passi al pianoforte, sia per il pianista amatore con un piccolo budget. Semplice da utilizzare grazie a un pannello ben studiato, e dotato di quelle funzioni multimediali che strizzano l’occhio oggi ai più giovani, ha nell’arranger o il generatore sonoro multitimbrico in ricezione altri tasselli che ne estendono ulteriormente il range di impiego. Un bell’esordio quello di Generalsound nel battagliato settore dei pianoforti portatili di primo prezzo. Andatelo a provare… Come sempre, buon divertimento!
Ci piace
Peso contenuto
Quantità di funzioni
Interfaccia e set di controlli
Non ci piace
Assenza di impostazioni MIDI
Cavo del pedale sustain piuttosto corto
INFO
Pianoforte digitale TP100H € 399,99
T-Pedal pedaliera a 3 pedali € 49,99