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Universal Audio UADx Sound City Studios, la novità tra i riverberi - Recensione

Rapporto qualità/prezzo10
Suono10
Facilità d'uso9
Universal Audio UADx Sound City unisce il meglio dei due mondi del riverbero, ad algoritmo e IR, per una riproduzione tridimensionale mai sentita prima!
9.7

UADx Sound City: mai sentito un riverbero così!

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Sound city studios è un plug-in che pare aggiungere una nuova concezione ai già esistenti riverberi algoritmici e a convoluzione.

L'idea di base è quella di utilizzare la filosofia del re-amp (da anni utilizzata per le chitarre) applicandola ad un intero ambiente dove sono presenti una o più fonti sonore e uno o più microfoni: in questo modo ogni sfumatura della catena audio è mantenuta, così come ogni riflessione delle room, ovviamente campionate nei famosi studi di los angeles.

Il risultato sembra essere molto, molto promettente!

Universal Audio Sound City Studios è un riverbero che utilizza due filosofie in una sola, a seconda della scelta dell'utente, e può quindi comportarsi o come un normale riverbero algoritmico oppure come un riverbero a convoluzione che però simula in tutto e per tutto quello che succederebbe ad un suono se venisse registrato in una stanza con vari tipi di microfoni a diverse distanze: nella pratica al posto di eseguire un reamp su una traccia di chitarra, qui è possibile fare un re-amp di un'intera room, con tutte le colorazioni dovute anche all'utilizzo di diversi microfoni e fonti sonore.

Le due filosofie di utilizzo differiscono però non poco, sia come suono che come impostazione di signal flow e, non in ultimo, come consumo di CPU: vi ricordo infatti che i plug-in UADx, che fanno parte della serie Spark, sono tutti di tipo native, quindi non si appoggiano alle DSP di un'interfaccia Apollo: questo rende gli UADx utilizzabili con qualsiasi interfaccia audio, ma a spese della CPU del vostro computer.

In questo articolo mi soffermerò più che altro sugli aspetti innovativi della funzione Re-Mic, che rende questo plug-in così speciale, mentre della funzione Reverb parlerò solo in termini di paragone, in quanto credo sia abbastanza ovvio che l'argomento sui riverberi di tipo algoritmico sia fin troppo inflazionato ormai.

Controlli

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In Re-Mic Mode questo plug-in va utilizzato o su un master bus di uno strumento oppure su una traccia stereo, il segnale verrà processato interamente e non ci sono controlli dry/wet disponibili: la quantità di riverbero desiderato va ottenuta scegliendo e aggiustando a piacimento le varie room disponibili, le varie fonti sonore, la distanza dei microfoni dalla sorgente e i livelli tra Close, Room 1, Room 2 e Chamber (presente nella finestra dei Master Effects).

Il signal flow sarà qualcosa di molto simile a quello illustrato qui sotto:

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Una volta aperto Sound City Studio, è possibile partire dai vari preset divisi per categorie nel menu a tendina in alto a sinistra: questo è un ottimo modo per prendere confidenza col plug-in, in quanto le impostazioni di base di ogni preset sono per lo più già ben bilanciate per lo strumento in questione.

  • Categories: da qui si sceglie la fonte sonora per il reamp, quindi per ogni strumento è bene scegliere la categoria adatta, evitando di utilizzare per esempio la sezione Drums per riverberare voci o archi.

  • Sources: ogni categoria ha dei sottogruppi detti Sources, che permette di scegliere il tipo di reamp migliore per una situazione/strumento.

  • Plug-in Mode: qui si sceglie se utilizzare il plug-in in modalità Re-Mic o in modalità Reverb.

  • Close/Room1/Room2 Mic: clic&drag su uno dei microfoni permette di spostarli avanti e indietro rispetto alla fonte sonora, agendo quindi sia sul bilanciamento dry/wet che sul volume.

  • Mic Select: ognuno dei tre set di microfoni ha tre modelli a disposizione, per un totale quindi di nove tipi di ripresa da miscelare a proprio piacimento.

  • Mic Level: aggiusta il volume del relativo set di microfoni, comando presente anche nella sezione Master.

  • Mic Enable: attiva o disattiva le Room e la sezione Close.

  • Polar Patterns: alcuni modelli di microfono hanno a disposizione pattern polari sia cardioidi che omnidirezionali, sta solo a voi scegliere. Certamente gli omnidirezionali avranno un notevole impatto sul bilanciamento dry/wet del segnale, a favore della componente wet.

  • Master Level: livello in uscita dal plug-in.

  • View Select: apre una delle due sezioni, Mixer o Effects, dalle quali controllare volume dei vari microfoni, il master, la distanza dalla sorgente, la fase del segnale, attivare o disattivare HPF e LPF, così come controllare i vari parametri di Chamber (una room aggiuntiva simile a una Hall), compressore, equalizzatore. Comuni ad entrambe le finestre sono il volume master, lo knob dry/wet (attivo solamente in modalità Reverb), le funzioni Mono e Swap L/R e infine il pre-delay, anche questo disponibile solo in modalità reverb.

  • Toggle Room&Master Effects: sono pulsanti che attivano e disattivano in modo veloce la Room, gli effetti, l'equalizzatore o la Chamber.

In prova

Signore e signori.. wow!

Non saprei nemmeno da dove cominciare gli elogi, per cui parto dall'unico difetto che questo plug-in ha: richiede parecchia potenza di calcolo, soprattutto nella modalità Re-Mic e, considerando che non si appoggia alle DSP esterne di un'interfaccia Apollo, questo peso andrà a sommarsi a quello di tutti gli altri plug-in di tipologia native sulla vostra CPU.

Detto questo, la strada è ora in salita (o in discesa, a seconda di come la si vuole vedere): il suono è eccezionale, non è uno di quei riverberi che aggiunge solo un suono al mix, è realmente in grado di spostare avanti e indietro una fonte sonora, creando un'illusione tridimensionale da capogiro.

Questo effetto è ancora più marcato quando Sound City Studios è utilizzato in modalità Re-Mic, che consiglio di attivare sempre quando possibile, anche se richiede più calcolo dalla CPU e non si possono controllare alcuni parametri come pre delay e wet/dry i quali, in realtà, possono essere maneggiati spostando i microfoni virtuali avanti e indietro e miscelando sapientemente tra di loro i volumi dei canali Close, Room 1 e Room2.

Per quel che mi riguarda la funzione Chamber non è poi così necessaria, a meno che non si abbia a che fare con voci o strumenti orchestrali come archi e fiati, insomma con tutto quello che oltre ad una room richiede anche una coda di riverbero bella lunga ed eterea.

E' molto importante impostare la Source corretta, anzi direi che è assolutamente obbligatorio se non ci si vuole ritrovare a fare il reamp di un suono di batteria perché, per esempio, quando Source è impostata su Guitar la fonte sonora virtuale sarà composta da uno o più altoparlanti, esattamente come si faceva all'alba dei tempi quando non esistevano nemmeno i plate reverb o gli spring reverb.. figuriamoci quelli digitali o a IR.

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Una volta impostata la Source basterà spostare i tre set di microfoni come meglio ci conviene o come più ci piace, con la possibilità di disattivarne uno o più a nostra scelta: per esempio, se si desidera un suono poco riverberato basterà disattivare Room2 e tenere accesi Close e Room 1, se lo si vuole più “grande” basterà disattivare Room 1 e lasciare accesa Room 2, se lo si vuole ancora più maestoso lasciate accese entrambe coi microfoni alla massima distanza, se invece quello che si cerca è un suono solo leggermente riverberato, come fosse in una stanza piccola, basta lasciare acceso solo il canale Close e agire con il compressore cercando di enfatizzare bene tutte le prime riflessioni.

Nella pratica dovete immaginare di stare lavorando col suono di una vera stanza, registrato da dei microfoni: non è semplice se si è abituati ai normali riverberi ma, una volta capita la fisica e presa un po' di confidenza, la soddisfazione è grande.

Molto bella e azzeccata la sezione dedicata al compressore, che oltre ad avere l'emulazione del famoso 1176.

Ha altri parametri alcuni dei quali molto creativi, tutti creati campionando il famigerato trucco del riduttore di rumore Dolby 301, che è anche l’unica unità Dolby a componenti completamente discreti e con trasformatori in ingresso e uscita massicci.

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Conclusioni

Per circa 190 € si acquista un prodotto che, a mio parere, vale tutta la spesa fino all'ultimo centesimo!

Certamente ha un suono che ricorda molto i tempi passati, ma con i dovuti accorgimenti si può tranquillamente trasformare questa melanconia vintage in un effetto wow che non ha nulla da invidiare ad altri prodotti, anzi.

La differenza tra la modalità Reverb e quella Re-Mic è notevole, cambia proprio la texture del suono, e il mio consiglio è di cercare di capire fin da subito quale meglio si presta al caso e poi lavorare sugli altri parametri.

Gli esempi audio:

PRO

Suono

Modalità Re-Mic

Facilità di utilizzo

Grafiche molto accattivanti

Sezione compressore

CONTRO

Richiede molta potenza di calcolo da parte della CPU

Non disponibile in versione UAD

 

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