VAIA è una startup nata con l'obiettivo di dare una nuova vita ai 42 milioni di alberi caduti durante la tempesta che si è abbattuta sulle Dolomiti tra il 26 e il 30 ottobre 2018 causando la più grande catastrofe forestale italiana degli ultimi 50 anni con ben 494 comuni colpiti, chiamata appunto Vaia. I fondatori sono tre giovani imprenditori under 30 Federico Stefani, Paolo Milan e Giuseppe Addamo, il quale spiega: “Volevamo trovare una soluzione concreta alla problematica di tutti questi alberi abbattuti e ormai inutilizzabili per le grandi strutture. Da qui l’idea di usare quel legno, considerato ormai inutilizzabile, per creare un oggetto di design che potesse anche lanciare un messaggio forte e allo stesso tempo sostenere la ripresa del territorio”.
VAIA Cube è il frutto di questa idea, si tratta di una cassa passiva contenuta (appena 10x10x10 cm le dimensioni) prodotta unicamente con il legno di recupero degli alberi caduti, nient'altro. Senza bisogno di alcun tipo di energia ma semplicemente appoggiando il vostro smartphone nell'apposito alloggio potrete amplificare il suono riprodotto tramite dalle sue casse. Vaia Cube è realizzato da artigiani e falegnami locali e nelle Dolomiti il team della startup sta coinvolgendo chi si occupa delle foreste pubbliche per la piantumazione di nuovi alberi. Il territorio oggi presenta notevoli dissesti idrogeologici ed è a rischio frane a causa della deforestazione.
È possibile acquistare il proprio esemplare di VAIA Cube sullo store online dell'azienda trentina al costo di € 54 per unità più le spese di spedizione. Potete trovarlo anche nei negozi fisici di Trentino Alto Adige, Veneto ed Emilia Romagna. Insieme al prodotto di design, interamente artigianale, pregiato e unico (non ne esiste uno uguale all'altro) vi farete portavoce di un messaggio concreto: verrà piantato un albero per ogni esemplare di Cube venduto. L'obiettivo per il 2021 è di riuscire a piantarne 50mila ad oggi siamo al 34%. La prima piantumazione avverrà nelle prossime settimane. Il sito non riporta, tuttavia, a quanto ammonti in percentuale la parte di ricavi destinati a ricostruire l'ecosistema precedente al disastro.
Il test
Dobbiamo dire che i particolari sono stati ampiamente curati. Il packaging è perfetto e ben congegnato, sicuramente elegante e di alta qualità. Non ci aspettavamo una cura così maniacale nei particolari di confezionamento.
La cassa è di buona fattura nei tagli esterni, ben curata nelle rifiniture, anche se non perfetta. Nel modello che abbiamo comprato e provato, il taglio verticale non era ben levigato, ma si dirà che il legno è legno e sono segni dell'artigianato. Dato il prezzo, superiore alla media di prodotti simili che si trovano online, avremmo preferito un controllo qualità maggiore sul Cube da noi comprato, considerata l'attenzione nella comunicazione e nel packaging. Ovviamente tale dato non pregiudica il funzionamento. La parte più interessante del progetto è cono inserito nel cubo di legno, che è realizzato con molta cura ed è elemento estetico, assieme al taglio verticale, che più è visibile e differente da altri amplificatori passivi. Chiunque lo abbia progettato conosce i principi dell'acustica, che su molti modelli concorrenti sono un miraggio.
Essendo un amplificatore passivo, ciò che Vaia Cube fa è amplificare di qualche dB il suono proveniente dall'altoparlante del vostro smartphone, attraverso un principio di fisica molto ben conosciuto, i cui risultati possono dipendere dal materiale e dalle dimensioni. Nel caso di Cube, si otterrà un'amplificazione sulle medie frequenze che permette di avere un suono meno spigoloso del singolo speaker dello smartphone, già di suo incentrato sulle medie frequenze dove si trova soprattutto la voce. La presenza di un incavo, per il cavo di collegamento del cavetto USB dello smartphone, consente di usarlo anche come base, sebbene sia necessario estrarre lo smarphone per usarlo. Non tutti gli smartphone, però, hanno lo speaker alla base: alcuni Samsung, per esempio, alloggiano lo speaker superiormente di lato, obbligando a inserire obliquamente lo smarphone per ottenere il risultato cercato. La fessura per il telefono misura 8,6 cm di lunghezza per 1,2 cm di larghezza. Occhio ai cellulari con cover voluminose e spesse, potrebbero non entrarci.
Il risultato che si ottiene è appunto l'amplificazione del suono: nel caso di Vaia avrete una maggiore consistenza sulle frequenze medie ma non aspettatevi di ascoltare delle basse frequenze, che contengono basso e cassa della batteria, perché non sono riproducibili dal piccolo speaker di uno smartphone. Ciò che non è emesso dallo speaker dello smartphone non può essere creato artificialmente da un amplificatore passivo.
Conclusioni
Per 54 euro sostenete un progetto legato all'ambiente italiano, vi portate a casa un oggetto di design che può stare dovunque ed è eterno come il legno, catturando l'attenzione dello sguardo e delle orecchie. Certo è più caro della media, ma anche disegnato meglio e più curato in una serie di particolari. Pur con tutti i limiti invalicabili di un amplificatore passivo, dovuti anche ai limiti dello speaker di uno smartphone, il progetto Vaia Cube è più di un semplice prodotto di legno. A noi è piaciuto come gadget di medio alto livello ed ecosostenibile.