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L’altra faccia di Ritchie Blackmore è quella più epica ed heavy dei Rainbow, storica band che ha dato il via ad un genere in Europa, sfornando talenti musicali passati alla storia, Ronnie James Dio su tutti (cantante della prima formazione). E’ il 1974 quando Blackmore lascia i Deep Purple per fondare i Rainbow, che approderanno con enorme successo sul mercato discografico con sonorità molto più neo-classiche dei Deep. Questo fino agli inizi degli anni ’80, periodo in cui il sound strizzerà l’occhio a sonorità ben più orecchiabili e pop con Joe Lynn Turner alla voce.

 

 

Il suono della chitarra era cambiato, abbandonato il fraseggio più blues e il timbro tagliente dei primi anni ’80, ora il suono si fa più profondo e soprattutto distorto, molto più ampio in termini di frequenze. La chitarra ora è protagonista e non co-protagonista con le tastiere di J. Lord come nei Deep Purple. Il sound dei Rainbow è costruito proprio intorno alla chitarra di Ritchie, che la fa da padrone sia in termini compositivi e stilistici che timbrici. Nei primi album della band la chitarra è ancora di matrice “settantiana”, mentre già in Long Live Rock & Roll abbiamo alcune ritmiche doppiate in stereo, un suono più corposo e un largo uso di flanger e phaser. Importante anche la compressione, risultato più della registrazione su nastro che non dovuto all’utilizzo vero e proprio di un compressore.

 

Non dimentichiamo che Blackmore utilizza amplificatori valvolari di altissima potenza. La registrazione con una buona microfonazione e la registrazione su nastro, contribuiscono ad una naturale compressione non indifferente che noi oggi (in digitale) dobbiamo emulare nuovamente se non vogliamo perdere quella matrice. Come a dire che in realtà il suono che sentiamo dal vinile (o dalla versione re-mastered su CD ma comunque sempre il risultato di una registrazione su nastro) non è esattamente quello che usciva dagli speaker dei Marshall. Oggi in digitale questo passaggio non va trascurato. Possiamo farlo con un compressore oppure divertirci con altri simpatici plugin dedicati alla tape emulation!

 

 

Per la registrazione di Kill The King, dall'album Long Live Rock & roll (ultimo con R.J. Dio alla voce), anche in questo caso utilizziamo Bias di Positive Grid come per il precedente articolo, ma questa volta caricando sensibilmente sia il gain della testata (emulazione di un Marshal JCM valvolare) sia nella sezione del pre dedicata alle valvole, la parte più interessante del plugin!

Da qui possiamo infatti gestire il livello di distorsione delle valvole e il Bias. Utilizziamo delle classiche 12AX7 in ingresso, e delle EL34 in uscita, normalmente utilizzate proprio dagli amplificatori di alta potenza come nel caso di Ritchie!

 

Bias di Positive Grid, sezione valvole del pre amplificatore

Per la compressione non utilizziamo il solito compressore disponibile in qualsiasi DAW, ma un plugin che emula il comportamento del registratore a nastro, ovvero Master Tape di Waves! Quest’ultimo inserisce un'interessante compressione sulle frequenze medio-basse, provvedendo a tagliare le fastidiose basse (il famoso effetto “hum” tipico di Fender) e a restituire una compressione sufficientemente lenta e calda, tipica dei tape recorder!”…. E il divertimento è assicurato!

 

Master Tape di Waves, Emulazione di un registratore a nastro

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