Se esteriormente le differenze con il passato sono minime, nel “cuore” di questo pianoforte le novità non mancano.
Nel corso dell’ultima estate Yamaha ha praticamente rinnovato tutta la gamma di pianoforti portatili serie P. Il primo annuncio a luglio, come raccontato in questo focus, con la presentazione dei nuovi modelli P-145 e P-225. La novità di questi giorni è l’ammiraglia della nuova gamma, che va a sostituire il precedente P-515. Andiamo a scoprire insieme tutte le novità di questo modello.
Yamaha P-525 visto da fuori
Lo chassis non subisce rivoluzioni rispetto al passato: disponibile nelle colorazioni nera o bianca, dimensioni generali, design e peso (22 kg circa) sono pressoché identici al precedente P-515. Cambia il display LCD posto al centro del pannello, adesso più ampio come dimensioni (198x100 pixel). Sulla destra del pannello le serigrafie svelano un’altra novità: l’inserimento di quattro banchi da sei preset ciascuno, per il richiamo di locazioni Registration Memory e fissare una serie di impostazioni generali.
Yamaha P-525 visto da dentro
La prima novità di rilievo è la meccanica, perché il P-525 monta la variante “Small” (la S in coda alla denominazione) della raffinata gamma di tastiere GrandTouch. Una meccanica dotata di simulazione “Let-Off” dello scappamento, tasti bianchi con fianchetti in legno e finiture in avorio ed ebano sintetico per quelli neri.
Quali differenze rispetto alla precedente NWX? In primis, nella GrandTouch-S è stata migliorata la stabilità del tasto a fondo corsa, propone una gradazione maggiore della pesatura dei martelletti lungo l’estensione, infine, il fulcro dei tasti bianchi e neri è posizionato diversamente, così come previsto nella controparte acustica.
Le timbriche sono state fortemente riviste, con alcune piccole aggiunte in alcune categorie orchestrali volte a incrementarne l’espressività. L’arsenale timbrico sale a 44 Voice, a cui vanno aggiunti i 18 Drumkit/SFX e le 480 voci compatibili con gli standard GM/XG. La polifonia è di 256 note. Ecco le modifiche apportate alla palette timbri nelle sei categorie orchestrali selezionabili (in neretto le Voice inedite):
Pianoforti acustici
- CFX Grand (che nel P-525 include la selezione del campionamento binaurale)
- Dance Grand
- Old School Pf
Pianoforti elettrici
- Auto Pan EP
- Dyno E.Piano
Organi
- Jazz Organ 1 e Jazz Organ 2
- Vintage Organ (simulazione Farfisa)
I Jazz Organ vanno considerati una novità, perché sono una coppia di timbriche differenti come carattere su cui si può pilotare il Rotary Slow/Fast attraverso un pedale sustain (nel P-515 il Rotary era prefissato), oppure con le pedaliere LP-1 e FC35.
I campionamenti desunti dai gran coda Yamaha CFX e Bösendorfer Imperial - analogamente agli ultimi modelli in gamma Clavinova CLP - interagiscono sempre con le tecnologie Virtual Resonance Modelling (VRM) e Grand Expression Modeling, per le variazioni nel carattere timbrico e le simulazioni di risonanze e rumori tipici durante l’esecuzione.
Il parco effetti è sempre composto da tre blocchi (Riverbero, Chorus e Insert FX), dove la novità è l’inserimento di un algoritmo Room negli ambienti. Tra gli effetti troviamo inoltre un Master EQ con tre preset e una locazione User, infine algoritmi SoundBoost (3 tipi), Intelligent Acoustic Control (IAC) e Stereophonic Optimizer a supporto della diffusione sonora onboard.
Altre funzioni
Yamaha ha aggiornato buona parte delle funzioni legate all’interazione con il mondo esterno: oltre all’interfaccia USB audio, con risoluzione 44,1kHz/16bit, il P-525 propone inoltre un supporto al protocollo Bluetooth nella versione 5.0, ma per i formati MIDI e audio.
Le modalità di tastiera sono tre: Split, Dual per sovrapporre due Voice e Duo, per suonare a quattro mani. Oltre al metronomo, il P-525 fornisce una modalità Rhythm con 40 pattern selezionabili.
L’area Song è piuttosto completa, e comprende un Recorder MIDI a 16 tracce (500 KB/song), per realizzare file SMF in formato 0. Il Player MIDI supporta file SMF di tipo 0 e 1. Il Recorder/Player audio consente di realizzare file Wave con risoluzione 44,1kHz/16bit (80 minuti max per song), da memorizzare su una pen drive collegata allo strumento.
Il parco connessioni è composto da due prese cuffie poste frontalmente sulla sinistra della tastiera, mentre nel vano posteriore sono disposte la presa per l'alimentatore di rete, quella per collegare le pedaliere opzionali LP-1 e FC35, una presa Aux Pedal, porte MIDI I/O, l'interfaccia USB, due uscite AUX Out su prese jack da 6,3mm, infine l’ingresso Aux In su presa Minijack stereo da 3,5mm. Last but not least, una curiosità: lo Yamaha P-525 è uno dei primi strumenti a fornire l’interfaccia USB su presa di tipo C.
La diffusione sonora a bordo è composta da una doppia amplificazione che eroga 20 watt e 6 watt a due coppie di speaker da 12 cm × 6 cm ovali, e da 2,5 cm a cupola.
Yamaha P-525: gli accessori
La dotazione dello strumento comprende il leggio, un pedale sustain Yamaha FC-3A, infine i manuali.
Oltre alle pedaliere LP-1 e FC35 già citate in precedenza, Yamaha fornisce inoltre lo stand L-515, le cuffie HPH-50, HPH-100 e HPH-150, oppure l’adattatore LAN wireless USB UD-WL01. Alla presa Aux Pedal potete infine collegare anche un pedale opzionale come l’FC4A o la variante switch FC5.
Conclusioni
Non fatevi ingannare dalle apparenze, perché questo nuovo Yamaha P-525 non è un semplice “restyling”, ma una evoluzione piuttosto interessante di un buon progetto. Meccanica di ultima generazione e timbriche riviste per interagire al meglio con la prima sono già due indizi che dovrebbero stimolarvi a una prova presso il primo rivenditore Yamaha a voi più vicino.
Se poi vi piace interagire con le ottime app Yamaha o con quelle di terzi a voi preferite, non ci sono più scuse, grazie all’introduzione del Bluetooth MIDI e la presa USB-C che rende più snella la connessione con smartphone e tablet. Andate a provarlo, perché il P-525 sta arrivando. Come sempre, buona musica!
INFO
YAMAHA